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Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro: “Reati contro la pubblica amministrazione rendono indispensabili le intercettazioni”

Il Procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia è stato audito presso la commissione giustizia del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle intercettazioni.
Il magistrato ha sottolineato la mancanza di una "normazione completa proprio in materia di captatore informatico", un tema sollevato anche da altri magistrati auditi in commissione giustizia. "Sarebbe quanto mai opportuno un intervento regolatore del legislatore" che indichi per quali "reati e a quali condizioni sia possibile acquisire documentazione interna agli strumenti che vengono incentrati col captatore informatico".
Altra questione delicata è la gestione delle società che offrono i servizi e gli strumenti alle procure per eseguire le intercettazioni: "Noi protendiamo per la scelta privatistica, cioè di rivolgersi a soggetti privati" data la continua evoluzione "della tecnologia in questa materia". Infatti uno dei principali obiettivi delle nuove tecnologie è proprio quello di "garantire la segretezza delle comunicazioni quindi di rendere impermeabili alla infiltrazione con i nostri strumenti". "Il che ci costringe evidentemente a rivolgerci a imprese private che sono sul mercato e che sono molto più dinamiche nello sviluppo dei loro prodotti".


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Il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro © Imagoeconomica


Durante l'audizione è stato anche ascoltato il procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro il quale ha detto che “per quanto riguarda la mia esperienza professionale questo tipo di reati, i reati contro la pubblica amministrazione, rendono assolutamente indispensabile l'utilizzo di questo strumento. Per quanto riguarda il secondo aspetto invece, e cioè la tutela della riservatezza, premetto che nell'ambito della procura di Catania non si è mai verificata una fuga di notizie che abbia compromesso delle informazioni acquisite mediante intercettazioni inutilizzabili o irrilevanti. Mai questo è avvenuto nella Procura di Catania. Almeno nella mia esperienza professionale prima da procuratore aggiunto e poi da procuratore della repubblica".
Secondo Zuccaro vi sono state delle divulgazioni di intercettazioni da parte della stampa "che venivano riprese di sana pianta" dalle ordinanze di custodia cautelare.
"Questo dipende dal fatto che le ordinanze sono divenute di pubblica conoscenza e per tramite queste ordinanze la stampa è potuta venire a conoscenza dei contenuti di queste intercettazioni. Parliamo di intercettazioni irrilevanti che pure a mio avviso è necessario che il contenuto non venga reso noto e non venga pubblicato" ha detto il magistrato ricordando come la procura da lui diretta sia sempre stata molto sensibile per quanto riguarda il tema della riservatezza individuale.

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