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La riforma di legge segue le indicazioni della sentenza Cedu sul caso Viola

Il Consiglio d'Europa applaude l’Italia per i passi avanti compiuti con la riforma della legge sull'ergastolo ostativo, che in precedenza non consentiva ai condannati per reati particolarmente gravi di poter usufruire di benefici come la liberazione condizionale se non collaborano con la giustizia, anche quando altri elementi ne provano la riabilitazione. È quanto afferma il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa nella decisione presa dopo aver esaminato questa settimana la documentazione inviata da Roma sul caso 'Viola' per cui il nostro Paese è stato condannato dalla Corte europea dei diritti umani (Cedu) nel 2019.

La Cedu aveva stabilito che l'Italia ha violato la dignità di Marcello Viola perché l'articolo 4bis della legge sull'ordinamento penitenziario, lo rende "ineleggibile per la liberazione condizionale in assenza di cooperazione con le autorità giudiziarie". Viola, condannato per associazione mafiosa, omicidi e rapimenti, è in carcere dagli anni '90. Il comitato dei ministri "nota con soddisfazione che la riforma legislativa dell'articolo 4bis della legge sull'amministrazione penitenziaria, che ha introdotto la possibilità per i detenuti che non collaborano con la giustizia di essere ammessi alla liberazione condizionale, risponde alle indicazioni della Corte europea dei diritti umani e al precedente appello fatto dall'esecutivo del Consiglio d'Europa", si legge nella decisione.

Da Strasburgo si evidenzia tuttavia che "la recente entrata in vigore della riforma - la nuova legge è del 30 dicembre 2022 - non consente ancora una valutazione di aspetti chiave". Il comitato dei ministri ritiene che "è importante garantire che il nuovo sistema sia pratico ed efficace e che fornisca un'autentica valutazione dei progressi dei detenuti verso la riabilitazione e delle prospettive ragionevoli di soddisfare le rigorose condizioni richieste". L'esecutivo del Consiglio d'Europa domanda quindi a Roma di fornire informazioni sul funzionamento concreto del meccanismo di revisione ed esempi di decisioni giudiziarie pertinenti entro il 30 settembre.

Foto © Imagoeconomica

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