Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Al centro dell’inchiesta milanese: 300mila euro giunti alla società partecipata dalla commercialista di Panzeri

Anche la procura di Milano ha aperto un fascicolo “autonomo” rispetto alle indagini avviate dai magistrati di Bruxelles sulla presunta corruzione di alcuni europarlamentari da parte di paesi come Qatar e Marocco. Al centro dell’indagine italiana - ha reso noto “Tgcom24” - ci sarebbero i nomi di due ex soci della società Equality Consultancy: Manfred Forte e Dario Vittorio Scola, entrambi, presunti prestanome di Francesco Giorgi, l’ex collaboratore di Antonio Panzeri che, sulla vicenda Qatargate, ha deciso di collaborare con la giustizia ottenendo per questo un accordo che prevede un anno di reclusione e la confisca di beni dal valore di 1 milione di euro. Sia Forte che Scola - unici indagati dalla procura di Milano - oltre a figurare come semplici prestanomi, avrebbero riciclato circa 300mila euro giunti alla Equality, società prima partecipata dalla commercialista della famiglia Panzeri, Monica Rossana Bellini, oltre che dal padre e dal fratello di Giorgi.
Proprio la commercialista Bellini, secondo la giustizia belga, “avrebbe svolto un ruolo importante nel rientro” dei proventi del Qatar creando insieme a Silvia Panzeri, figlia di Antonio Panzeri, una struttura di società che desse al flusso di denaro una veste legale”.
Intanto, mentre la guardia di finanza prova a fare chiarezza sul flusso di denaro - 300mila euro - incassato dalla società Equality prima della sua chiusura avvenuta nel giugno del 2021, gli inquirenti milanesi restano in attesa di poter ricevere gli atti provenienti dal Belgio per proseguire nelle indagini.

Kaili e Tarabella restano in carcere
A tre mesi di distanza dall’arresto dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, i giudici di Bruxelles hanno deciso di prolungare di altri due mesi la carcerazione preventiva della politica greca accusata nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate. Confermato un altro mese di detenzione anche per l’eurodeputato Marc Tarabella, in carcere dal 10 febbraio scorso e in attesa del prossimo riesame - ha riferito il suo legale, l’avvocato Maxim Toeller - che dovrebbe tenersi a fine marzo. "Per riavvicinarlo alla sua famiglia - ha aggiunto il difensore di Tarabella -, abbiamo ottenuto che sia trasferito a breve in un carcere più vicino alla sua famiglia", forse "nell'area della Vallonia".

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Qatargate, Panzeri accusa anche l'eurodeputata di Forza Italia Lara Comi

Qatargate, domiciliari per Cozzolino e carcere per Tarabella

Qatargate: Antonio Panzeri si pente e collabora con i giudici

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos