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L'intervento all'apertura dell'Anno Giudiziario

"Sono trascorsi trenta anni dalle stragi di Capaci e Via D'Amelio e sono stati raggiunti risultati straordinari nel contrasto alla sfida lanciata alle Istituzioni democratiche da Totò Riina, come dimostra la cattura di Matteo Messina Denaro, della quale occorre rendere onore e merito alla Dda di Palermo ed alle Forze dell'Ordine che l'hanno consentita". Lo ha detto la procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto di Corte di appello di Palermo. "Ma proprio la cattura di Matteo Messina Denaro dimostra che Cosa nostra esiste ancora e, superata la frattura fra corleonesi e perdenti ha proseguito - prosegue nei suoi traffici attraverso la strategia della sommersione che ha consentito al latitante più ricercato dell'organizzazione di farsi curare in una clinica di Palermo per un lungo periodo, come negli anni ottanta, allorché le reti di protezione e l'omertà ben miscelate, consentivano ad altri mafiosi latitanti di girare indisturbati per le vie della città. E' stata clonata l'espressione: 'Camaleonte resiliente', una mafia che sa mimetizzarsi. Preferisco un'altra espressione: mafia liquida, capace di passare attraverso i differenti stati della fisica".
"Cosa nostra - ha proseguito Sava - a volte è allo stato gassoso e la respiriamo in certi contesti ambigui, dove è difficile toccarla ma se ne avverte l'olezzo della compiacenza e dell'ammiccamento. A volte è solida, fredda come il ghiaccio, taglia e ferisce, perché al bisogno è capace di uccidere ancora. Nel suo stato naturale è fluida, si insinua in ogni spazio lasciato libero dallo Stato e dall'etica ed abbiamo motivo di ritenere che questo spazio abbia dimensioni significative, nonostante i nostri immani sforzi e quelli delle Forze dell'Ordine". Cosa Nostra "controlla il territorio capillarmente e ne è dimostrazione il pagamento del pizzo, ancora troppo esteso, a volte divenuto "un costo di impresa" ben tollerato, o addirittura richiesto, in cambio di protezioni, prassi sconfortante che - ha spiegato - ha una precisa definizione, dobbiamo dirlo con assoluta chiarezza: si chiama connivenza". "E fluidità significa - ha proseguito - seguire "La legge del meandro" di Le Corbusier, quella della maggior pendenza, anche impercettibile, che seguono i corsi d'acqua. Perché la mafia scivola individuando le strategie per controllare ogni segmento del nostro territorio, come è avvenuto in certe zone di Palermo durante il Covid, allorché intercettando bisogni primari, sono stati loro, i mafiosi, a distribuire pacchi di generi alimentari dove gli aiuti pubblici tardavano ad arrivare".
La Pg ha anche evidenziato come la mafia abbia ancora contatti all'interno delle pubbliche amministrazioni: "Il quadro è questo: dobbiamo dirlo senza edulcoranti. Cosa nostra vitale nel territorio della provincia di Agrigento, dove si muove anche con omicidi ed attraverso ingente disponibilità di armi. Cosa Nostra vigorosa nella provincia di Trapani, dove le indagini evidenziano l'inquietante riservata e putrida interlocuzione, al di là della rilevanza penale, fra esponenti mafiosi ed amministratori locali. Un territorio melmoso nel quale rischia di sprofondare la speranza dei tanti cittadini onesti". 
Proseguendo l'intervento all'apertura dell'Anno giudiziario ha parlato anche dei rischi per il futuro: "Con le allettanti risorse del Pnrr ci sarà un'espansione delle attività di Cosa Nostra indirizzate al fine di lucro per aggiudicarsi ricchezza ingente, attraverso il riciclaggio e l'acquisizione di aziende, con l'obiettivo di realizzare posizioni monopolistiche in settori commerciali nevralgici, sfruttando fetide e ben collaudare relazioni con settori corrotti della pubblica amministrazione". "Le particolari insidie e le vischiosità del contesto ambientale creano non pochi inciampi nell'acquisizione delle fonti di prova, con la conseguenza che per contrastare fenomeni correttivi occorrono anche le intercettazioni, strumento che non va spuntato ma che impone il rigorosissimo rispetto delle regole codicistiche", ha proseguito la Sava. 
"La semplificazione di certi meccanismi del sistema degli appalti ci è richiesta dall'Europa, ma dobbiamo fare i conti con le nostre peculiarità criminali. Auspichiamo tutti un'economia forte che veleggi verso i mercati mondiali, ma vogliamo che sia un'economia veramente libera, che non deve pagare tributi al crimine organizzato". Così Lia Sava, procuratore generale della Corte d'Appello di Palermo, nel suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario al Palazzo di giustizia. "Dobbiamo agire in fretta anche sul fronte del dark web, che stimola la voracità di Cosa Nostra ed e terreno fertile per traffici di armi e trasferimento di criptovaluta all'estero".

Dossier Arresto Matteo Messina Denaro


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