Sono state confermate anche in appello le condanne comminate in primo grado nei confronti dell’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, del medico e “faccendiere” Emilio Santoro e dell’avvocato Francesco Saraco.
Tutti erano rimasti coinvolti nel gennaio del 2020 nell’inchiesta nota come Genesi attraverso cui la Procura di Salerno aveva fatto luce su presunti episodi di corruzione nel distretto giudiziario catanzarese. Dopo gli arresti avvenuti il 15 gennaio 2020 i tre imputati hanno deciso di collaborare con la Procura di Salerno.
Il sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Salerno aveva chiesto cinque anni di reclusione nei confronti di Marco Petrini poiché l’accusa contestava anche un capo d’imputazione per il quale era stato assolto in primo grado ovvero un’ipotesi di corruzione in atti giudiziari che contempla gli illeciti commessi da Petrini in favore dell’avvocato Marzia Tassone con la quale l’imputato intratteneva una relazione intima.
La Corte ha però stabilito di confermare la pena di 4 anni e 4 mesi per l’ex giudice, difeso dall’avvocato Francesco Calderaro, di 3 anni e 2 mesi nei confronti del medico/faccendiere e collettore di proposte corruttive Emilio Santoro, detto Mario - difeso dall’avvocato Michele Gigliotti - e la conferma della sentenza a un anno e 8 mesi nei confronti dell’avvocato Francesco Saraco, difeso dagli avvocati Giuseppe della Monica e Nico d’Ascola.
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