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Dall'inizio dell'anno stanno facendo discutere diversi casi di cronaca relativi all'applicazione della riforma Cartabia. Si tratta delle novità introdotte nella giustizia penale, che estendono la platea dei reati contro la persona e contro il patrimonio per i quali si può procedere solo su querela della persona offesa. Anche se tali reati sono legati alla mafia.
In questi casi, in pratica, se fino a dicembre le procure procedevano d'ufficio, dal primo gennaio devono attendere l'eventuale iniziativa giudiziaria della vittima. Anche quando chi delinque sia stato colto in flagranza di reato, come è accaduto nei giorni scorsi, ma può essere rilasciato in assenza di querela. Il governo promette di correre ai ripari per modificare il provvedimento nella parte in cui mette a rischio "la sicurezza dei cittadini", e la stessa Associazione nazionale dei magistrati chiede "un ripensamento" in questo senso. Nella riforma del codice penale i reati perseguibili solo tramite querela sono: lesioni personali stradali gravi senza aggravanti, le lesioni personali dolose, il sequestro di persona non aggravato, la violenza privata, la violazione di domicilio, il furto aggravato. In tutti questi casi la vittima ha tre mesi di tempo per sporgere querela.


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Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio


Il ministero della Giustizia in una nota spiega di essere "già al lavoro per studiare ed elaborare gli interventi urgenti, anche di carattere normativo, che la recentissima segnalazione di talune criticità sembra rendere senz'altro opportuni. In particolare, sono in corso le valutazioni necessarie a riconsiderare alcune scelte di rendere procedibili a querela reati contro il patrimonio in contesti mafiosi e altre ipotesi di reato che, per il contesto in cui maturano, rendono indispensabili provvedimenti cautelari di urgenza". "Altri interventi saranno preordinati a rendere più scorrevole l'applicazione di norme processuali, ad esempio in materia di presentazione dell'appello, sgombrandole da qualsiasi dubbio interpretativo - ha scritto il ministero della Giustizia -. Non può essere dimenticato che le riforme processuali sono state oggetto di esame da parte della Commissione Europea, e ritenute, allo stato, idonee a garantire all'Italia le risorse indispensabili per la ripartenza, con la conseguenza che ogni loro modifica non potrà non tenere conto di tale determinante percorso".
In sintesi tutti i reati che saranno commessi con l’aggravante mafiosa torneranno a essere procedibili d’ufficio.
Per gli altri reati invece al ministero stanno studiando una soluzione per risolvere il problema dell’improcedibilità e della scarcerazione di autori di reati contro la persona e il patrimonio, dalle lesioni al furto passando per la truffa, l’appropriazione indebita e il sequestro di persona.

Foto © Imagoeconomica

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