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Il neo - consigliere togato eletto al Csm Andrea Mirenda, attualmente giudice di Sorveglianza a Verona, ha scritto una lettera inviata nelle mailing list dei colleghi magistrati in cui spiega che la rotazione negli incarichi direttivi è “la via maestra” per “far cessare il mercimonio da foro boario” delle correnti, che “fingono di litigare e di dividersi ma poi, dandosi di gomito, spartiscono tutto nel rispetto dei variabili rapporti di forza”.
La notizia è stata riportata dal 'Fatto Quotidiano'.
Il consigliere togato, a poche settimane dall'insediamento del nuovo Csm - manca l'elezione dei componenti laici - è tornato a ribadire uno dei punti più significativi del suo programma: togliere al Consiglio il potere di nominare i dirigenti degli uffici giudiziari (procuratori capi e aggiunti, presidenti di sezioni, di Tribunali e di Corti d’Appello ecc...) per trasformarli in incarichi a rotazione. Incarichi che avrebbero dunque un periodo di tempo limitato ma che potrebbe aiutare a scardinare quel sistema a guida correntizia portato alla luce dallo scandalo Palamara. Mirenda spiegava infatti che tale sistema “funziona benissimo nel favorire il paradosso di un 'autogoverno oligarchico' che esclude sulla carta circa il 90% dei magistrati da ogni esperienza direttiva. Quasi mai il dirigente scaduto tornerà a fare il giudice o il sostituto procuratore. Userà il vecchio incarico come trampolino verso altro e superiore, facendo leva sulla fantasiosa stratificazione dei 'meriti' via via acquisiti. Solo la rotazione infliggerebbe un colpo mortale 'all'ufficio di collocamento correntizio', restituendo a ogni singolo magistrato indipendenza e pari dignità”.
"Nulla è cambiato, nonostante la modestia etica del sistema messa a nudo dalle chat palamariane", ha scritto il neo consigliere ai colleghi. "Eppure basterebbe la rotazione per restituire a ciascuno di noi dignità, indipendenza e soggezione solo alla legge. E magari, perché no, anche il sorriso, la serenità e l’orgoglio della toga di cui i capi bastone ci hanno spogliato”.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

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