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Una nuova opposizione all'ennesima richiesta di archiviazione per l'inchiesta “Ter” sull'omicidio del giornalista Beppe Alfano, avanzata nei mesi scorsi dalla Procura di Messina.
A depositarla al Gip di Messina è stato il legale della famiglia Alfano, l'avvocato Fabio Repici. A darne notizia è stata la Gazzetta del Sud.
Va ricordato che per il delitto sono già stati condannati in via definitiva un mandante e un killer, il boss Giuseppe Gullotti e il camionista Antonino Merlino. 
Quello stesso Merlino che secondo il collaboratore di giustizia Carmelo D'Amico, sarebbe innocente. Il pentito aveva dunque indicato Stefano Genovese e Basilio Condipodero, come sicario basista dell'omicidio. 
Nei confronti di entrambi, però, per i pm messinesi non ci sarebbero prove sufficienti per dire che siano gli esecutori materiali dell'omicidio del giornalista. 
Nella richiesta di archiviazione si dava atto del colloquio che i pm hanno avuto il 30 novembre 2021 con lo stesso Merlino che aveva ribadito la propria innocenza. 
Il fatto nuovo che aveva portato a sentirlo erano le dichiarazioni del pentito milazzese Biagio Grasso. Quest'ultimo, in un vecchio processo satellite dell’omicidio Alfano per false dichiarazioni di due testi durante il procedimento di primo grado per l’uccisione del giornalista, rispondendo alle domande di Fabio Repici, aveva fatto alcune dichiarazioni clamorose. In sintesi Grasso, aveva dichiarato che raccolse le confidenze proprio di Antonino Merlino, con cui era molto amico che gli confessò di non aver ucciso Alfano e di conoscere anche il “vero” killer, pronunciando poi il nome di Stefano Genovese. 
Purtroppo però, quando è stato sentito dai magistrati, Merlino, pur confermando di conoscere Biagio Grasso, non sarebbe andato oltre nelle dichiarazioni. 
Dopo la presentazione dell'ennesima opposizione alla richiesta di archiviazione del caso presentata dai familiari di Alfano, ci sarà un altro Gip che dovrà pronunciarsi.

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