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Pm: "Concreto rischio prescrizione sulla maggior parte dei reati"

È durata meno di un’ora l’udienza del processo sul cosiddetto 'Sistema Montante' svoltasi presso l'aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta. Ricordiamo che nelle prime settimane di settembre, nonostante il parere contrario di accusa e difesa, il Presidente Francesco D'Arrigo aveva deciso che il processo Montante 'bis' e il processo ordinario dello stesso filone di inchiesta dovevano essere riuniti in un unico 'maxi - processo'.
L'imputato eccellente, il senatore Renato Schifani, oggi accusato di concorso esterno in associazione a delinquere semplice e rivelazione di notizie riservate, non è stato presente in aula. Si trova a Palermo ad aspettare i risultati delle elezioni regionali.
Ad ogni modo oggi doveva essere sentito il luogotenente della Dia Giandomenico Fenu, il quale non si è presentato per "impegni improrogabili di lavoro”.
A questo punto il presidente Francesco D'Arrigo, ha detto che "per il futuro bisognerà che tutti i testi che verranno citati dal Pubblico ministero, dovranno essere avvertiti del fatto che questo processo ha necessità di procedere celermente". "Siamo consapevoli quindi che solo in casi veramente di impossibilità assoluta, i testi potranno essere esonerati".
Il presidente ha poi specificato che "abbiamo fatto un calendario ben preciso. Abbiamo fatto saltare altri processi per fare questo calendario".
Il Pm Maurizio Bonaccorso, accogliendo le sollecitazioni del presidente ha poi lanciato un allarme ben preciso: "C'è un concreto rischio prescrizione sulla maggior parte dei reati". Ecco perché la Procura chiede "di sfoltire la lista dei testi" e di "programmare i testi per evitare che possano essere presentate giustificazioni per le udienze successive". "Dobbiamo sapere quali sono le dichiarazioni dibattimentali che possono essere utilizzate", ha spiegato il magistrato. Oggi, nel corso della breve udienza, sono state formalizzate le eccezioni circa la inutilizzabilità delle prove assunte nel primo troncone e sulla loro ripetizione.
Il pm Maurizio Bonaccorso ha chiesto, quindi, al Tribunale di "modificare il calendario già predisposto" e "chiediamo che per salvare il salvabile vengano calendarizzate due udienze settimanali per il processo". Immediata la replica del Presidente: "Il tribunale è disponibile a fissare due udienze a settimana, ma i giudici sono impegnati in altre udienze. Dunque, o la presidenza del Tribunale attribuisce un ulteriore giudice alla sezione, composta da 5 magistrati non sei, o sarà difficile". L’udienza è stata quindi rinviata al 24 ottobre 2022, ore 9.30, all’Aula Bunker. Il pubblico ministero ha ribadito di voler citare Giandomenico Fenu.

Gli imputati
Nel processo bis sono alla sbarra, oltre all'ex paladino dell'antimafia Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia, l'ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l'ex commissario Irsap Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù e Carmelo Turco, Vincenzo Savastano vice questore aggiunto all'epoca dei fatti della Polizia presso l'ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia capocentro Dia di Caltanissetta dal 2010 al 2014, Arturo De Felice, direttore della Dia dal 2012 al 2014, Giuseppe D'Agata, colonnello dei carabinieri, e Diego Di Simone Perricone, ex capo della security di Confindustria. Mentre nell'ordinario, sono imputati l'ex Presidente del Senato Renato Schifani, oggi accusato di concorso esterno in associazione a delinquere semplice e rivelazione di notizie riservate. Sotto processo anche l'ex direttore dell'Aisi Arturo Esposito, il caporeparto dell'Aisi Andrea Cavacece, il "re dei supermercati" Massimo Romano, il tributarista Massimo Cuva, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D'Agata, il sindacalista Maurizio Bernava, gli imprenditori del settore sicurezza Andrea e Salvatore Calì, Rosetta Cangialosi, Carmela Giardina e Vincenzo Mistretta (tre dipendenti di Montante), il poliziotto Salvatore Graceffa; il dirigente di Confindustria Carlo La Rotonda; il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello; il luogotenente Mario Sanfilippo e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo.

Foto d'archivio © Imagoeconomica

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