L'estradizione in Italia del boss della ‘Ndrangheta Rocco Morabito è stata sospesa in Brasile. Motivo? L'esistenza di un mandato d'arresto nei suoi confronti presentato a San Paolo. Secondo il settimanale Veja, il ministero della Giustizia ha informato la Corte suprema federale (Stf) di aver sospeso l'estradizione di Morabito per la possibile apertura nei suoi confronti di un procedimento da parte della giustizia brasiliana. Il 24 giugno la Corte suprema aveva respinto l'ultimo ricorso dei legali di Morabito e la giudice del massimo tribunale, Carmen Lucia, aveva disposto l'estradizione in Italia entro un mese. Il sottosegretario alla Giustizia brasiliano, Josè Vicente Santini, aveva di conseguenza in un primo tempo autorizzato a nome del governo federale la consegna alle autorità italiane del boss, non avendo ricevuto segnalazioni di cause pendenti nei suoi confronti. Ma il 27 giugno la polizia federale ha invece comunicato al ministero della Giustizia la presenza di un mandato d'arresto provvisorio nei confronti di Morabito nello Stato di San Paolo e questo ha spinto Santini a bloccare il processo di estradizione.
L'estradizione
Nello specifico, l'estradizione era stata stabilita la sera dell'otto marzo di quest'anno in una sentenza della prima sezione della Corte suprema brasiliana e la sua esecuzione dipendeva anche dall'autorizzazione del presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro. Oggi la sospensione.
Si ricorda che Morabito è considerato secondo solo al boss stragista Matteo Messina Denaro nella lista della direzione centrale della polizia criminale.
La decisione della Corte era stata adottata all'unanimità dalla presidente Carmen Lucia e dai giudici Alexandre de Moraes, Luis Roberto Barroso e Rosa Weber. Stando a quanto riferito dai media brasiliani, i legali di Morabito avevano cercato di impedire l'estradizione sostenendo, tra l'altro, che il loro difeso era perseguitato in Italia. Nello stesso tempo il boss italiano aveva anche presentato una domanda di asilo politico al governo di Bolsonaro.
L'evasione del boss
Considerato il re del traffico di cocaina che ha invaso la Lombardia, in Italia Morabito deve scontare 30 anni di reclusione. Una condanna al carcere alla quale sfuggì nel 2019 quando era riuscito incredibilmente e misteriosamente ad evadere da un carcere dell’Uruguay, dove era stato recluso due anni prima. Un’evasione da film resa possibile grazie a un tunnel e - probabilmente - alla complicità di alcuni agenti della polizia penitenziaria locale. Da allora si erano perse le sue tracce, anche se gli investigatori sospettavano potesse trovarsi in Brasile. Su di lui si erano concentrati subito i militari del Ros dei Carabinieri che con un lavoro magistrale sono riusciti ad individuarlo e a catturarlo - di nuovo - nel maggio 2021 assieme alla polizia federale a Joao Pessoa, per poi essere trasferito al penitenziario federale di Brasilia, dove è attualmente detenuto. Un'operazione che ha visto coinvolti anche i comandi provinciali di Torino e Reggio Calabria, in un’operazione congiunta con Interpol e l’Fbi statunitense che ha impiegato una ventina di uomini.
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