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Si è avvalso della facoltà di non rispondere, Anton Lleshaj, uno degli indagati finiti in carcere, e il primo ad essere interrogato, nel maxi blitz di due giorni fa, reso noto ieri, con cui la Squadra mobile milanese, coordinata dai pm Silvia Bonardi e Cecilia Vassena, ha smantellato un vasto traffico di cocaina, ketamina e hashish dai canali internazionali e un nuovo metodo di riciclaggio dei profitti illeciti attraverso vendite, anche fittizie, di opere d'arte. 
Lleshaj, albanese di 41 anni, è accusato di diversi episodi di cessione di cocaina. E' stato sentito dal gip Carlo Ottone De Marchi. Giudice che oggi interrogherà anche gli altri indagati detenuti (in gran parte a San Vittore), i quali potrebbero scegliere la medesima via del silenzio. Mentre dalla prossima settimana inizieranno gli interrogatori per le altre misure cautelari. Per 21 persone è stato disposto il carcere, per 3 i domiciliari e per 7 l'obbligo di firma. A capo del gruppo ci sarebbe stato Andrea Deiana (ricercato), presunto "broker" del narcotraffico, titolare di una galleria di street art ad Amsterdam (sequestrata) che si presentava come "specializzato" in Banksy e che si era dato come nickname proprio quello del noto artista 'senza volto'. Vantava stretti legami con narcos sudamericani, latitanti ed esponenti della criminalità organizzata e riforniva trafficanti in mezza Italia e spacciatori della movida milanese e di feste private. 
Tra gli indagati in questa vicenda vi è anche Alberto Genovese, titolare della nota "Terrazza Sentimento", già a processo per violenze sessuali su due modelle.
La custodia in carcere è stata decisa anche per Angelo Di Monte e Manuel Zucca, presunti "organizzatori della rete lombarda" del narcotraffico gestito da Deiana. In particolare, secondo l'accusa, "sovraintendevano la fase di ricezione" della droga in Italia, "tramite corrieri" e il suo "occultamento in luoghi di stoccaggio affidati ad altri sodali".

Foto: it.depositphotos.com

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