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L'accusa: "Nel suo studio ha tenuto summit e messo insieme i capi mafia di diverse province"

"Ha strumentalizzato la toga dell'avvocato per coltivare gli affari della famiglia mafiosa in cui aveva un ruolo di primo piano il compagno già condannato per mafia". Sono state queste le parole dei pubblici ministeri della Dda di Palermo, Claudio Camilleri, Gianluca De Leo e Francesca Dessì, chiedendo la condanna a 18 anni di carcere per l'avvocata Angela Porcello, finita in cella il 2 febbraio dell'anno scorso con l'accusa di associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione "Xydi".
Un'operazione che ha colpito la rete di fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro, imputato nel procedimento e stralciato in quanto latitante. "Nel suo studio - hanno aggiunto i pm - ha tenuto summit e messo insieme i capi mafia di diverse province e realtà territoriali per discutere di strategie e dinamiche. Una vera e propria consigliori e cassiera del clan". La professionista cinquantunenne, che poi è stata cancellata dall'Ordine, avrebbe, secondo l'accusa, strumentalizzato la sua attività innanzitutto per incontrare il boss Giuseppe Falsone al 41 bis e veicolare i suoi messaggi dal carcere ma non solo: l’ex avvocato avrebbe fatto da "cassiera" del mandamento promuovendo e organizzando una serie di incontri con associati anche di altre province.
I magistrati della procura hanno chiesto la condanna anche per gli altri diciannove imputati. La pena più alta, 20 anni, è stata proposta per l'imprenditore mafioso Giancarlo Bugea, di Campobello di Licata, l'anziano boss Calogero Di Caro, 74 anni, presunto capo del nuovo mandamento di Canicattì e personaggio di spicco della Mafia a partire dagli anni Novanta e il settantenne Luigi Boncori, presunto capomafia di Ravanusa.
L'inchiesta avrebbe pure svelato i componenti della nuova Stidda che si sarebbe contrapposta alla famiglia di Cosa Nostra. Gli inquirenti avrebbero inoltre ipotizzato una serie di estorsioni, in particolare nel settore delle mediazioni agricole. Un appuntato della polizia penitenziaria, Giuseppe Grassadonio, è stato inoltre accusato di rivelazione di segreto di ufficio aggravata perché avrebbe rivelato all'avvocato Porcello il trasferimento in un altro carcere del detenuto Giuseppe Puleri, presunto mafioso vicino, nonchè parente, del boss ergastolano Giuseppe Falsone. L'ormai ex avvocato Porcello, nelle scorse settimane ha rinnovato la volontà di collaborare con la giustizia dopo una serie di dichiarazioni in tal senso bocciate dai pm per la scarsa consistenza. Dopo la nuova dissociazione in aula, con la lettura di una lunga e accorata lettera, il suo nuovo difensore, l'avvocato Giuseppe Scozzari, ha rinnovato l'appello a tenere conto della scelta di rottura ma dai pm non sono arrivati segnali in tal senso.

Foto © Emanuele Di Stefano

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