Accolto il ricorso della Procura
Il tribunale del riesame di Firenze dovrà decidere di nuovo se interdire il dg dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, Rocco Damone, indagato nell'ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi universitari di medicina.
Nello specifico Damone è indagato per corruzione: gli viene contestato di aver partecipato all’ideazione del "piano Peris", ovvero uno scambio di cattedre, cofinanziate tra Azienda Ospedaliera e Ateneo, per dare a Peris un posto da professore straordinario.
Nei giorni scorsi la Cassazione ha accolto il ricorso della procura contro l'ordinanza con la quale lo scorso gennaio il tribunale del riesame aveva rigettato l'appello dei pm, che si erano opposti alla decisione del gip di non interdire il dg, difeso dall'avvocato Francesco Maresca. La Suprema Corte ha annullato con rinvio e disposto un nuovo giudizio sulla richiesta di interdizione.
Al centro dell'inchiesta la presunta spartizione di cattedre universitarie e la programmazione di concorsi per "vincitori predeterminati" che hanno indotto il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonio Nastasi a ipotizzare a carico di 39 persone i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e all'abuso d'ufficio. Sarebbe stato un "comitato ristretto" composto tra gli altri dall'ex rettore Luigi Dei e l'ex prorettore Paolo Bechi a stabilire a priori chi dovesse aggiudicarsi i posti di ricercatore, professore ordinario e associato.
L’udienza al Riesame non sarebbe ancora stata fissata.
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