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Il Gup del tribunale di Tempio Pausania, Caterina Interlandi, ha rinviato a giudizio Ciro Grillo (in foto), figlio del fondatore del M5S, e i tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. I quattro giovani, assenti in aula, dovranno rispondere davanti ai giudici di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una giovane studentessa italo-norvegese. Il procuratore di Tempio Gregorio Capasso, che ha già annunciato che rappresenterà l'accusa in giudizio, si è detto soddisfatto perché, ha sottolineato, "l'impianto accusatorio ha retto". I difensori degli imputati, subito dopo la comunicazione del giudice delle udienze preliminari, hanno abbandonato il tribunale in silenzio. Solo l'avvocato Gennaro Velle si è soffermato con i giornalisti che attendevano fuori dall'aula: "Andremo al dibattimento e vedremo", ha detto, sottolineando che "quello dell'udienza preliminare è solo un passaggio tecnico". La prima udienza è stata fissata per il 16 marzo del 2022.
Si è fermata con i cronisti Giulia Bongiorno, la legale della ragazza che accusa i quattro giovani della violenza di gruppo subita tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella villa di Beppe Grillo a Porto Cervo. "Oggi è il giorno dopo il 25 novembre e credo che anche questa giornata sia diventata importante", ha sottolineato attorniata dai giornalisti. C'è un "accanimento nei confronti della sua assistita", ha detto che di fatto "è stata messa sotto accusa, non dai difensori - ha precisato - ma da quanto pubblicato sui giornali". Bongiorno ha ricordato come la giovane stia subendo la vicenda in modo "pesantissimo" perché "deve tenere la tv spenta, mentre le arrivano messaggini con pezzi di articoli di giornali". Non solo, è stata identificata e le sue generalità sono state pubblicate. Secondo il legale sui media la vicenda è stata diffusa a "pezzettini", con "atti isolati" mentre oggi, finalmente, "il giudice ha dato una risposta a questa frammentazione di materiale probatorio".
Tutti gli imputati avevano ammesso il sesso di gruppo, ma sostenendo che la ragazza fosse consenziente. La notizia si era diffusa nel settembre 2019 dopo che la giovane, 8 giorni dopo la notte della presunta violenza di gruppo aveva denunciato tutto ai carabinieri di Milano. Il 21 ottobre si era diffusa la notizia che i legali dei ragazzi avevano scelto tutti il rito ordinario, tralasciando l'opzione abbreviato che, in caso di condanna, avrebbe portato ad uno sconto di pena. Hanno preferito rischiare il giudizio e il gup di Tempio, dopo due ore scarse di camera di consiglio, ha deciso in tal senso. Il 16 marzo, salvo rinvii o altri colpi di scena, inizierà un processo che si annuncia lungo e complicato.

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