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E' stata archiviata la posizione di Lorenzo Cesa, ex segretario nazionale dell'Udc, nell'ambito del procedimento scaturito dall'operazione "Basso Profilo". Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Valeria Isabella Valenzi, che ha accolto la richiesta che era stata avanzata dalla stessa Procura del capoluogo calabrese. 
L'operazione, che aveva portato all'arresto di 48 persone, aveva evidenziato i rapporti tra le cosche della 'ndrangheta del Crotonese, imprenditori ed esponenti politici, ricostruendo alcuni incontri che lo stesso segretario avrebbe avuto nel 2017 con un imprenditore ritenuto legato alla cosca, nel periodo in cui era europarlamentare. 
A Cesa, che all’epoca dei fatti era europarlamentare, veniva contestata l'accusa di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso.
Secondo gli inquirenti, d’intesa con l’assessore e compagno di partito Francesco Talarico, il segretario Cesa si sarebbe impegnato ad “appoggiare il gruppo per soddisfare le mire dei sodali nel campo degli appalti”. Per la Dda, però, non sussistono elementi per provare l’appartenenza di Lorenzo Cesa all’associazione sgominata con l’operazione. Per questo motivo fu chiesta l'archiviazione. 
Il Gip si è espresso accogliendo la richiesta proprio perché non vi sono agli atti "elementi sufficienti in merito alla riconducibilità agli indagati dei reati ipotizzati e più in generale in ordine a un loro fattivo coinvolgimento nei fatti oggetto di indagine".
Nello stesso procedimento rimase coinvolto, come già ricordato, l’ex segretario regionale dell’Udc della Calabria, Franco Talarico, che fu arrestato nell’operazione con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Talarico, ex assessore regionale al Bilancio, é stato processato col rito abbreviato e condannato in primo grado a cinque anni di reclusione.

Foto © Imagoeconomica

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