E’ in corso uno scambio di querele fra il potente imprenditore maltese Yorgen Fenech, rinviato a giudizio come mandante dell'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, ed il suo principale accusatore Melvin Theuma, il taxista ed allibratore clandestino che aveva fatto da intermediario di morte fra Fenech e la banda di esecutori materiali dell’omicidio della giornalista Daphne. I due uomini, come riportato dal Time of Malta, erano un tempo grandi alleati ma la situazione tra i due si sarebbe complicata quando Theuma aveva ottenuto la grazia presidenziale per rivelare tutto in relazione all'omicidio della giornalista.
Infatti gli avvocati di entrambi avrebbero scritto rispettivamente alla polizia e al presidente, accusandosi reciprocamente di aver mentito in merito ai fatti.
In particolare la settimana scorsa erano stati i legali di Fenech - arrestato nel novembre 2019 mentre tentava la fuga con uno yacht di famiglia - a depositare una denuncia contro Theuma, sostenendo che la sua testimonianza fosse una "menzogna" ed una fabbricazione, affermando inoltre che esisterebbero altre registrazioni di Theuma che discolperebbero l'ormai ex imprenditore. "Nessuno chiederebbe la grazia presidenziale... se è innocente", hanno sostenuto gli avvocati di Theuma in una denuncia penale presentata alla stazione di polizia di La Valletta lo scorso venerdì.
I difensori dell’ex tassista invece hanno reagito depositando una controdenuncia in cui si afferma che la richiesta di incriminazione di Theuma per spergiuro altro non sia che un tentativo di attaccare la credibilità del testimone chiave dell'accusa.
Inoltre i legali di Fenech hanno ulteriormente reagito inviando una lettera al presidente della repubblica maltese, George Vella, in cui hanno ribadito le accuse di spergiuro nei confronti di Theuma il quale nelle decine di udienze preliminari per la cosiddetta 'raccolta delle prove' aveva "ripetutamente e categoricamente" confermato che era stato Yorgen Fenech ad incaricarlo di trovare gli assassini di Daphne e di aver da lui ricevuto i soldi per pagarli. Nei due anni tra l'omicidio e la svolta delle indagini partita con la collaborazione di uno dei tre esecutori materiali che ha permesso di risalire a Theuma, quest'ultimo aveva preso a registrare i suoi colloqui con Fenech e con un suo socio, nonché con i suoi complici. E' stata la consegna di quelle registrazioni a far scattare l'arresto di Fenech e a garantire all'ex tassista il perdono, condizionato tuttavia alla clausola a dire tutta la verità. Subito dopo l'arresto anche Fenech aveva chiesto il condono in cambio di presunte prove contro altri mandanti politici, come l'ex capo di gabinetto Keith Schembri. Ma la richiesta era stata respinta.
Fonte: timesofmalta.com
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- Luca Grossi