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Su “Mafia-Appalti” chiesta di nuovo audizione di Pignatone, Lo Forte, Scarpinato e l'ex gip La Commare

Nuove richieste di audizioni testimoniali al processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio che vede imputati tre poliziotti, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, accusati di calunnia aggravata in concorso. L’udienza si è svolta il 27 ottobre scorso e ha visto la presenza in aula della grafologa Rosaria Calvauna, chiamata a dare chiarimenti di natura tecnica in merito ai riscontri relativi a delle carte scritte attribuibili all’imputato Francesco Mattei. Nello specifico si tratta di alcune annotazioni a penna poste affianco ai verbali che, secondo quanto riportato da Scarantino al processo Borsellino Quater, venivano portati a casa sua da Ribaudo e Mattei il quale, secondo la grafologa, avrebbe scritto quelle note di suo pugno.

Dopo l’esame del teste Giuseppe Panepinto, avvocato di difesa di Mario Bo, ha formulato delle richieste ai sensi dell’articolo 195 del c.p.p per diverse personalità tra cui: l’attuale procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli per riferire sulle attività di indagine svolte dopo il trasferimento della dottoressa Boccassini; il collaboratore di giustizia Catanese Maurizio Avola e il consigliere togato del Csm Nino Di Matteolimitatamente alle dichiarazioni da lui rese alla Procura della Repubblica di Messina in data sedici settembre 2019” ha detto il legale.

Gli altri nomi presentati sono stati quelli di Mocci Claudio, “per riferire sulle attività svolte nella cattura di latitante Salvatore Riina e gli accertamenti svolti verso il comune di Montecatini unitamente al dottor Arnaldo la Barbera nei giorni precedenti la strage del 19 luglio 1992”.

Il legale ha chiesto anche l’audizione degli avvocati Floriana Maris, Santino Foresta, Luigi Li Gotti e Valeria Maffei sulle dichiarazioni e le sommarie informazioni che hanno reso a processo già verificatosi alla procura del tribunale di Messina in riferimento alla responsabilità dei magistrati nelle vicende che hanno riguardato l’oggetto del processo in corso. Altri nomi inseriti nella lista di richiesta sono quelli dell’avvocato Lucia Falzone e del prefetto Guido Longo. Dall’audizione di quest’ultimo, secondo il legale Panepinto, si potrebbero ottenere informazioni in merito ai suoi rapporti con l’ex capo della squadra mobile di Palermo Arnaldo La Barbera e sul ruolo di quest’ultimo all’interno del Sismi. Il leale di Mario Bo ha fatto anche richiesta per Giuseppe la Rosa, comandante della polizia penitenziaria nel carcere di Saluzzo, per riferire sulle modalità di accesso e sulla tipologia di colloqui che venivano effettuate dal gruppo Falcone Borsellino presso la struttura carceraria in quesitone.  Durante l’udienza l’avvocato dello Stato Giuseppe La Spina ha avanzato due richieste. La seconda, in particolare, si riferisce alla possibilità di sentire in aula l’ex procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, il magistrato Guido Lo Forte, il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano Giuseppe Pignatone e dell’ex gip Sergio La Commare circa l’archiviazione del procedimento relativo al dossier “Mafia-Appalti” soprattutto per quanto riguarda “le riunioni che sono avvenute in procura in precedenza al decesso” del giudice Borsellino. Il pubblico ministero Stefano Luciani, è stato detto durante l’udienza, ha presentato la richiesta di sentire l’ex magistrato Antonio Ingroia in seguito a quanto dichiarato di fronte alla Commissione regionale antimafia all'Ars per poter acquisire dettagli in merito al fatto che l’allora agente segreto Bruno Contrada era stato oggetto di investigazioni da parte della procura di Palermo ai tempi della fase iniziale delle indagini per la strage di via D'Amelio. Ora le richieste dei legali sono al vaglio del tribunale il quale ha fissato la prossima udienza per il 10 novembre.

Foto © Imagoeconomica

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