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“Necessario celebrare processi di cui adesso si vuole negare la legittimità da parte di certa stampa”

"Sia le indagini che i processi vengono esperiti per accertare l'esistenza o meno delle ipotesi di reato. Rientra quindi nella fisiologia processuale che le pronunce di primo grado possano non essere conformi alle richieste dell'accusa o che il giudice di secondo grado giunga a determinazioni diverse da chi aveva emesso la prima sentenza. Così è avvenuto anche in occasione del processo Trattativa Stato-Mafia, la cui sentenza d'appello ha disposto l'assoluzione perché il fatto non costituisce reato di alcuni rappresentanti delle istituzioni condannati in primo grado". Così in una nota il Gruppo di Coordinamento di A&I "Il tenore della pronuncia - la quale comunque non ha escluso la sussistenza del fatto storico ma semmai la carenza dell'elemento soggettivo - induce sin da ora ad affermare che la difformità di decisioni fra giudici di gradi diversi dimostra la sostenibilità dell'accusa in giudizio e la conseguente necessità di celebrare quei processi di cui adesso, surrettiziamente, si vuole addirittura negare la legittimità da parte di certa stampa", conclude la nota.

Foto © Imagoeconomica

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