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Va avanti il processo sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980 che vede come principale imputato l'ex avanguardista Paolo Bellini, l'ex carabiniere Piergiorgio Segatel accusato di depistaggio e Domenico Catracchia per false informazioni al pm al fine di sviare le indagini.
Oggi per la seconda volta in aula ha testimoniato Vincenzo Vinciguerra - ex membro dei movimenti neo-fascisti e attualmente in carcere dal 1979 - il quale, durante la sua deposizione si è soffermato anche a parlare sui rapporti tra la 'Ndrangheta (in particolare quella di Reggio Calabria) e Avanguardia Nazionale, dicendo che i legami "sono stati molto forti soprattutto al tempo del golpe Borghese (nel 1970, ndr)", e che "non si trattava di un accordo solo strumentale, ma di tipo organico", in quanto "la 'Ndrangheta vedeva Avanguardia nazionale come una forza che poteva mettersi contro lo Stato". Vinciguerra ha parlato poi di un episodio specifico, "nel 1976 ospitammo in Spagna un ragazzo che aveva commesso un omicidio non politico, ammazzando un delinquente. Il nostro referente calabrese ci chiese di ospitarlo su richiesta degli amici degli amici".
Rispondendo alle domande della procura generale il teste ha toccato vari argomenti tra cui quello della strage dell'Italicus, avvenuta il 4 agosto del 1974, affermando che "La strage dell'Italicus è stata una reazione contro Paolo Emilio Taviani (democristiano più volte ministro della repubblica n.d.r) per aver destituito Federico Umberto D'Amato". Gli altri argomenti hanno riguardato anche l'omicidio del giornalista Mino Pecorelli e la strage di Ustica per poi passare al ruolo di Avanguardia Nazionale negli anni '60 e '70. 
"Avanguardia aveva una doppia struttura, una ufficiale e un'altra clandestina con il compito di recepire informazioni. C'erano elementi quadro che agivano allo scoperto ed elementi operativi clandestini che si infiltravano in partiti e movimenti di sinistra per conto del ministero dell'Interno. Avanguardia nazionale nella mia esperienza è stata una struttura con compiti specifici, ma poi ho dovuto convenire che era una struttura spionistica".
La prossima udienza è stata fissata per venerdì 11 giugno per le ore 9 di mattina.

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