L'esecutivo Maltese guidato dal Primo Ministro Robert Abela ha respinto la richiesta di grazia presentata il mese scorso dai fratelli Alfred e George Degiorgio responsabili assieme al 'pentito' Vincent Muscat dell'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia eliminata con un’autobomba nell’ottobre del 2017.
La decisione è stata presa durante una riunione del Gabinetto di governo (l'equivalente del Consiglio dei Ministri italiano) nella quale, si legge in un comunicato, si è tenuto "conto non solo del parere contrario del Procuratore Generale Victoria Buttigieg e del Capo della Polizia Angelo Gafa, ma anche dell'interesse nazionale e dell'interesse della giustizia".
Ad incastrare i due sicari è stata proprio la testimonianza di Muscat, il quale ha ottenuto la grazia ed un'attenuante della pena, ridotta a 15anni di reclusione, per aver raccontato tutto quello che sapeva sull'omicidio dell'avvocato Carmel Chircop e per aver ammesso la sua partecipazione al delitto Caruana Galizia.
I due sicari quindi già incastrati dalla testimonianza di Muscat hanno poi proposto al governo Maltese di fornire in cambio della grazia, prove concrete contro "un ex ministro che ha commissionato" l'omicidio Caruana e informazioni su una rapina avvenuta alla sede centrale di Malta della banca HSBC, fallita dopo uno scontro a fuoco con la polizia nel 2010.
Durante la riunione di governo non ha partecipato il ministro Carmelo Abela, additato nelle settimane scorse da Jason Azzopardi, parlamentare di opposizione e avvocato di parte civile della famiglia Caruana Galizia come il ministro in carica cui facevano riferimento i Degiorgio.
Il ministro Abela ha in seguito querelato Azzopardi per diffamazione, ed ha precisato di essersi astenuto dalla discussione per "nessun'altra ragione se non quella di evitare qualsiasi forma di dubbio sull'imparzialità della decisione del Gabinetto".
In foto: il palazzo del governo, La Valletta, Malta © "200930-D-BN624-0097" by U.S. Secretary of Defense is licensed under CC BY 2.0
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