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Il CSM ha dato il suo consenso alla delibera per il collocamento "fuori ruolo" per il sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, Elisabetta Maria Cesqui, che è stata recentemente scelta come Capo gabinetto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
La proposta di nomina, come si evince dalla relazione della commissione è stata fatta dall’attuale ministro Andrea Orlando (in foto).
Non tutto l’organo di autogoverno era però favorevole, con 12 voti a favore, 7 contrari e 3 astenuti, tra i 7 ci sono stati anche i consiglieri togati Nino di Matteo e Sebastiano Ardita.
Come sottolineato proprio da Nino Di Matteo la collocazione "fuori ruolo" per il magistrato Cesqui, deliberato dalla terza Commissione, ha toccato un tasto estremamente importante in quanto, “stiamo dando l'impressione di un CSM che invece di applicare la normativa in vigore la interpreta: lo trovo veramente sorprendente. Da una parte, più volte, si sollecita l'aumento delle piante organiche e poi qui si vota per la scopertura di un posto in Procura Generale? Lo trovo sorprendente”.
E poi ancora ha aggiunto: “Ho sentito parlare per almeno 15 volte e non ho sentito una sola volta fare riferimento, all’interesse dell’amministrazione della giustizia. Non ho sentito un solo riferimento”.
Della stessa opinione anche il consigliere Cavanna che ha definito provocatoriamente il consenso del CSM un “sussiego nei confronti dell’esecutivo” sottolineando che “è’ troppo facile fare una norma che protegga gli uffici dalle scoperture ma quando c’è da compiacere il potere esecutivo ci si dimentica della norma”.
Argomentazioni simili sono state avanzate dal consigliere togato Antonino D’Amato che ha spiegato che “occorre rispettare le circolari e la scopertura in Procura generale è superiore al 20%". Della stessa visione anche i consiglieri di A&I Giuseppe Marra e Ilaria Pepe, "non si può votare la delibera per come è formulata perchè si riferisce alla pianta organica formale, e la deroga al limite della scopertura del 20% in questo caso non è giustificata dalla copertura della pianta organica in tempi rapidi. Questa doveva essere l'occasione per fare chiarezza e dire in maniera esplicita che da qui in avanti si fa riferimento alla pianta organica prima della riforma".

Foto © Imagoeconomica

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