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L’ex pm: “E’ il riconoscimento del mio lavoro contro i poteri criminali e dei rischi che tuttora corro”

La nota con la quale il 24 luglio scorso il Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale, ha confermato la revoca del dispositivo di quarto livello 'tutela su auto non protetta' già disposto a protezione di Antonio Ingroia è stata sospesa. La decisione è racchiusa in un'ordinanza del Tar del Lazio, pubblicata dopo la nuova richiesta proposta dal ricorrente nell'ambito di un ricorso originariamente presentato nel 2018, e poi 'aggiornato' due volte con motivi aggiunti (prima il 2 ottobre 2019, e successivamente il 29 ottobre scorso). Il Tar adesso ha considerato "ad un sommario esame degli atti e delle deduzioni di causa, che, anche nel bilanciamento degli opposti interessi, tenuto conto della natura preventiva della misura in questione e dei connessi possibili rischi per l'incolumità della persona protetta, risulta prevalente l'interesse del ricorrente, e ciò anche alla luce dell'esito non univoco degli accertamenti svolti dall'Amministrazione presso la sede dello studio legale di Milano, in un periodo interessato dall'emergenza sanitaria connessa al COVID 19 che impediva gli spostamenti sul territorio nazionale, nonché dell'episodio riferito verificatosi in occasione dell'attività svolta dal ricorrente quale difensore di parte nel processo pendente innanzi alla Corte d'Assise di Reggio Calabria"; tutto ciò "non senza considerare la necessità di un approfondimento delle questioni sollevate dal ricorrente e dalla difesa dell'Amministrazione anche nel corso dell'odierna camera di consiglio, nella appropriata sede di merito". L’udienza pubblica per la discussione e la definizione di merito del ricorso è fissata per il 3 marzo 2021. “Giustizia è fatta. - ha commentato l’avvocato ed ex procuratore aggiunto di Palermo - E’ il riconoscimento del lavoro che ho svolto e che svolgo, da più di 30 anni ormai, contro i poteri criminali di ogni tipo, e dei rischi che ho corso e corro tuttora”.

Foto © Imagoeconomica

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