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Confiscate opere d’arte, quadri e terreni per 30 milioni di euro

I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la confisca dei beni per Massimo Carminati e l’ex ras delle cooperative Salvatore Buzzi. I beni, che comprendono, tra le altre cose, opere d’arte, quadri e terreni dal valore di circa 30 milioni di euro, erano stati sequestrati su richiesta dei pm romani Luca Tescaroli e Giuseppe Cascini. Beni confiscati anche per Riccardo Brugia, uno degli affiliati al clan Carminati, ed altri. Il provvedimento è connesso alla maxi inchiesta “mondo di mezzo” conclusasi un anno fa, in cui la Cassazione non aveva riconosciuto la “mafiosità” del “sistema” messo in piedi dal Salvatore Buzzi, e dall'ex nar. L’inchiesta sul ‘Mondo di Mezzo’, ribattezzata “Mafia Capitale", dalla Procura di Roma, allora guidata da Giuseppe Pignatone, fece venire a galla come negli ultimi anni nella capitale avrebbe agito un'associazione di stampo mafioso, "romana" e con "caratteri suoi propri e originali rispetto alle altre organizzazioni mafiose", capace di mettere le mani, con la complicità di politici e funzionari, sugli appalti pubblici: dai centri di accoglienza per i migranti ai campi nomadi, dal verde ai rifiuti. Adesso le misure di prevenzione sulla confisca sono state confermate, accogliendo di fatto ciò che nel maggio 2018 aveva scritto il tribunale presieduto da Guglielmo Muntoni e cioè che siamo in presenza di soggetti “pericolosi socialmente e la loro pericolosità, ritenuta di rilevante spessore, ancora oggi ha i caratteri dell'attualità”. In primo grado, quando l’aggravante di mafia non è stata riconosciuta dal tribunale di Roma, Carminati e Buzzi sono stati condannati rispettivamente a 20 e a 19 anni.
Adesso la loro condanna deve essere rivalutata dalla Corte d'Appello di Roma chiamata a rideterminare, dopo la sentenza di Cassazione, le pene per 20 imputati coinvolti nel processo Mondo di Mezzo. Lo scorso settembre i giudici della prima sezione hanno aggiornato il procedimento al 3 novembre. Buzzi e Carminati sono nel frattempo stati scarcerati lo scorso giugno per decorrenza dei termini.

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