Nella giornata di ieri la sesta sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Salerno contro la decisione del Tribunale del Riesame che ha concesso gli arresti domiciliari a Emilio Santoro, detto Mario, arrestato il 15 gennaio scorso nell'inchiesta "Genesi".
Nei confronti di quest'ultimo l'accusa è di corruzione in atti giudiziari in concorso con il giudice della Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro Marco Petrini e con altre persone, tra cui avvocati, politici, funzionari e persone imputate in processi nelle aule della Corte d'Appello di Catanzaro.
Santoro, medico in pensione dell'Asp di Cosenza, secondo gli inquirenti rappresenterebbe il trait d'union tra il giudice e i corruttori che ambivano ad avvicinarlo.
Santoro è stato il primo a decidere di collaborare con i magistrati di Salerno, che coordinano le indagini condotte dalla Guardia di finanza di Crotone, raccontando il sistema corruttivo all'interno del Palazzo di giustizia di Catanzaro.
Dopo di lui hanno iniziato a collaborare Petrini e l'avvocato Francesco Saraco. A febbraio il Riesame ha concesso i domiciliari a Santoro e ha riqualificato un capo di imputazione che gli viene contestato annullando l'aggravante mafiosa. Nel marzo scorso, la Dda di Salerno, competente per i procedimenti che riguardano i magistrati del distretto di Catanzaro, ha fatto ricorso per Cassazione contro la decisione del Riesame. La Corte oggi ha dichiarato inammissibile il ricorso confermando la decisione di concedere i domiciliari e non gravare di metodo mafioso un capo di imputazione a carico dell'imputato, difeso dagli avvocati Michele Gigliotti e Dario Rojo.
Foto © Imagoeconomica

Inchiesta "Genesi", per Cassazione inammissibile il ricorso della Procura
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