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di AMDuemila
E' stata rinviata al prossimo 3 settembre la sentenza sull'omicidio del giornalista slovacco Jan Kuciak e della fidanzata, Martina Kusnirova, uccisi nella loro abitazione a Velka Maca il 21 febbraio 2018. Lo ha deciso la Corte penale speciale di Pezinok, posticipando una decisione che sarebbe dovuta arrivare oggi. A renderlo noto è stata la portavoce del tribunale Katarina Kudjakova spiegando che il collegio giudicante ha chiesto ulteriore tempo per studiare gli atti.
Il processo, iniziato lo scorso 13 gennaio, vede imputati Marian Kocner, presunto mandante dell'omicidio, Alena Zsuzsova (collaboratrice di Kocner) e Tomas Szabo (autista e complice dell'assassino). Per loro, che negano ogni addebito, l'accusa ha già chiesto 25 anni di reclusione. Tutti e tre gli accusati hanno negato ogni addebito e i loro avvocati hanno chiesto la loro liberazione.
Per il duplice omicidio è stato già condannato a 23 anni di carcere Miroslav Marcek, dichiaratosi colpevole dell'esecuzione, e a 15 anni Zoltan Andrusko, che avrebbe agito da intermediario. Un procedimento che fu scorporato dal processo principale.
Durane il processo è stato ascoltato Zoltan Andrusko, intermediario nell'omicidio che ha collegato Zsuzsova e Kocner allo stesso. Un altro testimone importante è stato Peter Toth, ex giornalista divenuto spia e conoscente di Kocner. Anche Toth ha dichiarato che Kocner e Zsuzsova hanno ordinato e preparato l'omicidio di Kuciak. Toth ha anche affermato che Norbert Bodor, figlio del fondatore di una compagnia di servizi di sicurezza, ha fornito assistenza finanziaria e contatti per la sorveglianza di giornalisti. Anche Andrusko ha poi fatto il nome di Bodor. Al di là delle testimonianze, un elemento di prova importante sono anche le comunicazioni attraverso l'applicazione di messaggistica istantanea Threema, trovate sul telefono di Kocner. Per l'accusa, i messaggi provano il coinvolgimento di Kocner e Zsuzsova. Altri dati sono stati estratti da specialisti forensi dell'Europol a partire da 12 apparecchi, ivi inclusi telefoni, carte sim e dischi fissi appartenenti anche a Kocner e Zsuzsova.
Secondo l'accusa Kocner avrebbe ordinato l'omicidio di Kuciak perché il giornalista aveva scritto delle sue attività economiche controverse. Il doppio omicidio ha scosso la Slovacchia e costretto il premier per lunghi anni Robert Fico (del partito Smer, democratici sociali) a dimettersi.

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