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di AMDuemila
Il magistrato di Sorveglianza rigetta la richiesta dei domiciliari: “È assistito e al 41bis non c’è rischio contagio”

Il boss della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo resterà al 41bis nel carcere di Parma. Secondo quanto si apprende dall’ANSA, il magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia, Cristina Ferrari, ha infatti rigettato l'istanza di sospensione di esecuzione della pena con applicazione provvisoria della detenzione domiciliare, avanzata per motivi di salute dalla difesa del boss. La richiesta era stata presentata nell'ambito dell'emergenza Covid-19. Il boss della camorra, a gennaio, era stato trasferito per un periodo dal carcere all'ospedale, in modo da garantire le migliori terapie per il capo della Nco, da 25 anni in regime di carcere duro e alle prese con problemi respiratori. Secondo il magistrato di Sorveglianza Cutolo non ha una malattia di "gravità tale, da potersi formulare una prognosi infausta quoad vitam", e "l'ampia documentazione acquisita comprova una situazione detentiva rispettosa della dignità personale". Nel provvedimento si dà conto anche del parere negativo alla concessione del beneficio della Dna e della Dda competenti vista la "caratura criminale" del boss. Nel carcere di Parma "il paziente può contare su presenza e monitoraggio costante degli operatori sanitari, oltre che al verificarsi di eventuale repentino aggravamento", così come accaduto il 18 febbraio scorso, "sulle strutture sanitarie territoriali con ricovero esterno", ha spiegato il magistrato nelle motivazioni. Nel negare il beneficio, il giudice ha anche considerato che Cutolo rifiuta terapie e accertamenti. E ciò "contribuendo a creare una situazione di sofferenza o maggior rischio autoprodotto, giustifica il rigetto dell'istanza di differimento pena". All’interno delle motivazioni, il magistrato ha registrato che le condizioni di salute di Cutolo sono migliorate, visto che nell'ultimo controllo il 6 maggio scorso appariva "vigile, orientato nel tempo e nello spazio", e le sue patologie "non appaiono esposte a rischio aggiuntivo per l'attuale emergenza Covid 19". Per questo motivo non c’è rischio Coronavirus proprio perché il regime speciale del 41 bis a cui è sottoposto "permette al detenuto di fruire di una stanza singola dotata dei necessari presidi sanitari ed è tutelante rispetto ai profili di promiscuità, tipici di contesti comunitari, ancor più se si considera, che Cutolo ha rinunciato da anni ai momenti di socialità, cosi' di fatto riducendo ulteriormente i contatti interpersonali e le possibilità di contagio". Nel provvedimento il giudice dà conto anche del sostegno dato al carcere di Parma dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, con l'invio l'8 maggio scorso di otto operatori socio-sanitari che si occupano anche del boss della camorra, cui sono stati forniti anche un letto dotato di sponde e un materasso antidecubito.
Il legale del boss ha fatto sapere che impugnerà il provvedimento di rigetto. "Saranno contenti quelli, tra politici, giornalisti, magistrati e benpensanti, che si sono scandalizzati per alcune scarcerazioni. Io non mi unisco al coro di chi critica i magistrati quando emettono provvedimenti che non condivido, ma prendo atto che Cutolo non ha altro destino che morire in carcere" ha detto all’Agi Gaetano Aufiero, legale del vecchio capo della Nco, che poi ha continuato: "Le decisioni di un magistrato si rispettano sempre soprattutto quando non si condividono”. "Leggendo il provvedimento - ha spiegato Aufiero - vengono confermate le gravi patologie polmonari di cui soffre Raffaele Cutolo. In nome della Costituzione e della civiltà del sistema giudiziario e penale italiano, mi opporrò per impedire che Cutolo vada ad arricchire la folta schiera dei detenuti condannati anche alla morte in carcere. La pena va espiata ma, come è scritto nell'articolo 27 della Costituzione, non può essere disumana". A breve il provvedimento adottato dal magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia sarà discusso in un'udienza di fronte al tribunale di Bologna. "Non mi aspetto nulla - ha concluso l'avvocato Aufiero - dopo tante polemiche su alcune scarcerazioni, quando ogni processo e' una storia a sé, a maggior ragione per Raffaele Cutolo".

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