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di AMDuemila
Per la Procura "emerso quadro desolante e di traditori"

Chiesti 9 anni e 10 mesi per il marito Lorenzo Caramma e 12 anni e 3 mesi per l'avvocato Cappellano Seminara

"Silvana Saguto deve essere condannata a 15 anni e 10 mesi di carcere, oltre che interdetta per 5 anni dai pubblici uffici". E’ questa la richiesta avanzata al termine della requisitoria dai pm Maurizio Bonaccorso e Claudia Pasciuti (in aula anche il procuratore capo Amedeo Bertone) nel processo in corso a Caltanissetta che vede l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, imputato per essere stato il vertice di un sistema "clientelare" di gestione dei beni sequestrati composto da amministratori giudiziari, parenti, forze dell'ordine e magistrati. Secondo l’accusa, l’ex giudice “era la figura centrale di un vincolo associativo stabile” comprovato dalla “frequenza dei rapporti dei soggetti”. Un “cerchio magico” dove, accanto alla Saguto, figuravano anche Carmelo Provenzano e Nicola Santangelo, rispettivamente docente e amministratore giudiziario. “Non so come finirà, magari Nicola Santangelo e Carmelo Provenzano verranno assolti, ma per questa vicenda dovranno vergognarsi a vita" hanno affermato duramente i pm nel loro atto d’accusa. Per rafforzare il concetto Bonaccorso ha anche parlato di un episodio che riguarda i due imputati: “I due, con una lettera, decisero di trasferire a Castellammare del Golfo un ragazzo che lavorava alla Motor oil di Caltanissetta, Andrea Repoli, mandando a 250 chilometri di distanza un giovane che percepiva 800 euro al mese. Lo scopo era quello di metterlo con le spalle al muro e poi licenziarlo per giusta causa”.

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L'avvocato Gaetano Cappellano Seminara e Silvana Saguto


L’accusa, descrivendo quanto emerso nelle intercettazioni, ha parlato di “un quadro desolante” in cui “ci sono pubblici ufficiali e magistrati che hanno tradito la loro funzione per interessi privati”.
La procura ha chiesto, inoltre, la condanna a 9 anni e 10 mesi per Lorenzo Caramma, marito dell'ex magistrato Silvana Saguto. Per l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, ex re degli amministratori giudiziari, sono stati chiesti 12 anni e 3 mesi di reclusione; per l'ex docente della Kore di Enna Carmelo Provenzano chiesta la condanna a 11 anni e 10 mesi di reclusione; per Nicola Santangelo chiesti 10 anni e 11 mesi di reclusione. Per Walter Virga 2 anni di reclusione, per Emanuele Caramma sei mesi di reclusione; per Vittorio Saguto assoluzione perché il fatto non costituisce reato; per Roberto Di Maria chiesti 4 anni e 4 mesi di reclusione; per Maria Ingrao chiesta la condanna a 5 anni di reclusione; per Calogera Manta è stata chiesta la condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione; per Rosolino Nasca, della Dia, chiesti 8 anni di reclusione; per l'ex Prefetto Francesca Cannizzo sono stati chiesti sei anni di reclusione; per Lorenzo Chiaramonte 2 anni e sei mesi di reclusione; per Aulo Gabriele Giganti "assoluzione per non aver commesso il fatto".

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Il professore Carmelo Provenzano


Atti in Procura
Prima della conclusione della requisitoria nel processo sul "sistema Saguto" il Pm Maurizio Bonaccorso ha chiesto la trasmissione degli atti per il reato di falsa testimonianza nei confronti di 14 testi che hanno deposto tra i quali l'ex prefetto Stefano Scamacca, i magistrati Giuseppe Barone e Daniela Galazzi, l'amministratore giudiziario Giuseppe Rizzo, gli avvocati Vera Sciarrino, Alessio Cordova e Dario Majuri. Gli altri testi per i quali il Pm ha chiesto la trasmissione degli atti sono i commercialisti Roberto Nicitra e Gianfranco Scimone, gli impiegati della Motor Oil Dario e Giuseppe Trapani, e tre collaboratori del professore universitario Giuseppe Provenzano, che è imputato: Laura Greca, Marta Alessandra e Alessandro Bonanno.

Foto © Imagoeconomica

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