Nei giorni scorsi la fake news sulla Cassazione che aveva cancellato l'esistenza di ogni tipo di rapporto tra Marcello Dell'Utri, Silvio Berlusconi e la mafia. Oggi, un nuovo caso, sull'inchiesta che la Procura di Roma ha aperto nei confronti di Giusi Bartolozzi in cui si sosteneva che la "zarina" del ministro della Giustizia Carlo Nordio non fosse un "atto dovuto". E' il modus operandi de "Il Foglio", con l'articolista Ermes Antenucci costretto alle scuse dopo la lettera scritta al direttore Cerasa dal Procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi.
Scrive Lo Voi: "Al direttore - L’articolo oggi pubblicato sul Suo giornale, dal titolo 'Perché l’indagine di Roma contro Bartolozzi non è affatto un ‘atto dovuto’", a firma di Ermes Antonucci, a prescindere da svariate inesattezze ed errori giuridici, contiene una clamorosa falsità che meriterebbe altre iniziative, trattandosi di affermazione quanto meno diffamatoria.
Ermes Antonucci
Invero, l’articolista scrive che “come verificato dal Foglio, non esiste nessun altro atto inviato dal Tribunale dei ministri alla procura di Roma in cui si chiede di indagare Bartolozzi”. La notizia è totalmente destituita di fondamento, in quanto quest’Ufficio ha proceduto all’iscrizione della dott.ssa Bartolozzi nel Registro Notizie di Reato a seguito di specifica nota del Tribunale dei ministri in data 1 agosto 2025, inviata ai sensi dell’art. 331 c.p.p. (che prevede obbligo di denuncia del pubblico ufficiale in presenza di un reato). Non si comprende dunque, a prescindere dall’erroneità della notizia, quale “verifica” abbia effettuato il giornalista, posto che si tratta di una notizia “inventata” che contrasta con gli atti che sono stati altresì inviati al Parlamento. Una tale falsità, con l’aggravante di una dichiarata (ma inesistente) “verifica” squalifica chi l’ha scritta – seppure nel solco delle ormai innumerevoli inesattezze, falsità e calunnie espresse in varie sedi nei miei confronti – ma squalifica anche la testata da Lei diretta.
La prego di pubblicare unitamente alla versione integrale della presente e resto in attesa delle scuse quanto meno dell’articolista. Il mio più cordiale saluto".
A sua volta risponde Ermes Antonucci: "Gentile procuratore, prendo atto dell’errore e me ne scuso, al contempo precisando di non aver di certo perseguito alcun intento diffamatorio. Ho invece riposto fiducia in una fonte ritenuta attendibile (e nella fattispecie lo era particolarmente) ma che, prendo atto, avrebbe dovuto essere ulteriormente verificata".
Foto © Imagoeconomica
Indagine su Giusi Bartolozzi: Lo Voi scrive a Il Foglio e ottiene le scuse
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