L’ex presidente, il primo della storia francese a finire in cella, deve scontare una pena a 5 anni: “Questa mattina incarcerano un innocente”
Da oggi Nicolas Sarkozy è rinchiuso a La Santé, dove sconterà la condanna a 5 anni per il caso del finanziamento libico della sua campagna elettorale 2006. Il politico, oggi 70enne, è il primo ex presidente francese in carcere dal secondo dopo guerra. L’ex presidente è stato condannato in primo grado e ha presentato appello. I fatti contestati - l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al finanziamento illecito - risalgono alla campagna per le elezioni presidenziali del 2007 e la giudice Nathalie Gavarino ha motivato la condanna per “aver lasciato che i suoi stretti collaboratori agissero in modo da ottenere sostegni finanziari” da parte del regime di Muammar Gheddafi. I due ex collaboratori dell’ex presidente francese, Claude Guéant e Brice Hortefeux, sono stati riconosciuti colpevoli, il primo di corruzione passiva e il secondo di associazione a delinquere. È stato invece assolto Eric Woerth, ex tesoriere della campagna elettorale. Sarkozy verrà detenuto nel “braccio dei vulnerabili”, la zona della prigione dove vanno per lo più i vip condannati, soprattutto i politici.
Per lui sarà riservata infatti una stanza privata, in isolamento: una cella di undici metri quadrati con una finestra sigillata. Il carcere non ha altri mezzi per garantire la sua sicurezza. Ci resterà probabilmente qualche settimana, poi a causa anche dell’età dovrebbe tornare a casa con il braccialetto elettronico. Come anticipato già prima dell’arresto, è stata depositata la richiesta di scarcerazione. Ad annunciarlo è il legale Christophe Ingrain al microfono di BFMTV. La Corte d’appello ha 2 mesi di tempo per decidere. L’avvocato Ingrain ha spiegato che “a meno che non ci sia la volontà di tenerlo costi quel che costi in detenzione, giuridicamente non ci sono criteri che giustifichino il suo mantenimento in carcere”. Aggiungendo poi che “prove da distruggere non ce ne sono, visto che non esistono prove”. Ad accompagnarlo la moglie, Carla Bruni. Insieme a lei, sotto la sua abitazione nel 16/o arrondissement di Parigi, un centinaio di parenti, amici e fedelissimi si sono riuniti dalle prime ore della mattina per sostenerlo, acclamarlo e incoraggiarlo, intonando a più riprese la Marsigliese. Sulla strada, mezz’ora di viaggio in auto per raggiungere il quartiere di Montparnasse, Sarkozy ha postato un messaggio su X: “Questa mattina non mettono in carcere un ex presidente della Repubblica, ma un innocente". Nello stesso messaggio, Sarkozy promette di continuare a “denunciare questo scandalo giudiziario, questo calvario che subisco da oltre 10 anni”. “Stamattina - aggiunge - provo un dolore profondo per la Francia, umiliata dall’espressione di una vendetta che ha portato l’odio ad un livello senza precedenti. Non ho dubbi, la verità trionferà. Ma il prezzo da pagare sarà stato enorme”.
Foto © Imagoeconomica
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