Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Una donna originaria della Costa d'Avorio, sopravvissuta a stupri e abusi nella prigione libica di Mitiga perpetrati dal torturatore Osama Almasri – imputato di reati a carattere internazionale –, tramite l'avvocata Angela Maria Bitonti, ha presentato un'istanza ufficiale al Tribunale dei Ministri. Questa richiede l'avvio di un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato da sottoporre alla Corte Costituzionale, in base all'articolo 134 della Costituzione e alla legge costituzionale n. 1/1953. L'istanza impugna la decisione della Camera dei deputati che ha rifiutato l'autorizzazione a procedere contro esponenti governativi, sostenendo che tale rifiuto sia affetto da eccesso di potere e da assenza di un interesse costituzionale superiore. La difesa argomenta che l'autorità del Parlamento di opporsi all'autorizzazione è limitata alla difesa della operatività dell'organo esecutivo contro azioni giudiziarie pretestuose, come stabilito dal terzo comma dell'articolo 68 della Costituzione. Nel contesto specifico, le ragioni addotte per il rifiuto – ovvero la presunta urgenza di proteggere interessi pubblici generali, come la sicurezza degli italiani in Libia e gli asset economici nazionali – pur meritevoli, non riguardano la salvaguardia della funzione governativa da ingerenze giudiziarie illegittime. Tale motivazione implica una disamina di merito sulla legittimità o convenienza politica delle azioni ministeriali, in particolare il rifiuto di collaborare con la Corte Penale Internazionale, competenza riservata unicamente al giudice in fase processuale. Conferire alla Camera la capacità di effettuare questa valutazione iniziale significherebbe attribuirle un ruolo quasi giudiziario non contemplato dalla Costituzione, convertendo la garanzia funzionale in un'immunità ingiustificabile. Così operando, il Parlamento va oltre il mero controllo sulla fondatezza della domanda giudiziaria, assumendo il posto del magistrato penale e violando le competenze esclusive dell'autorità giudiziaria delineate dall'articolo 6, comma 2, della legge n. 140/2003.Pertanto, la risoluzione parlamentare appare corrotta da un abuso di autorità, avendo impiegato la tutela costituzionale per scopi alieni dalla sua finalità originaria, con danno al principio di separazione dei poteri e al diritto della vittima a un processo equo. 
L’avvocata Bitonti ha dichiarato: "La Costituzione non consente scorciatoie né zone franche. La giustizia deve poter fare il suo corso, senza interferenze politiche che ne alterino la funzione. La persona offesa ha diritto a essere ascoltata e a vedere riconosciuta la propria dignità davanti alla legge". 
Nell’istanza si sostiene che l’immunità si può apporre solo “come tutela di persecuzioni strumentali” e non può essere uno “scudo di impunità”. “Il diniego opposto – si legge – non trova fondamenti negli eventi di un atto persecutorio, ma si sostanzia in un discorso di merito, invadendo la sfera riservata dalla Costituzione al potere giudiziario”. La valutazione per cui gli indagati hanno agito per “l’interesse preminente dello Stato”, sostiene Bitonti, “andava bilanciato” con “l’imperativo di ordine pubblico internazionale”. 

Foto © Imagoeconomica 

ARTICOLI CORRELATI 

''Stragi d'Italia'', il libro di Saverio Lodato e Luigi Li Gotti stasera a ''Otto e Mezzo'' 

Caso Almasri: niente processo per Nordio, Piantedosi e Mantovano 

Almasri, la relazione: ''Grave violazione, si proceda contro Nordio, Piantedosi e Mantovano'' 

Caso Almasri, email riservate inchiodano il governo. Il Ministro Nordio si dimetta 

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos