Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il non luogo a procedere per Enrico Dattis inizialmente indagato in un'inchiesta che riguardava il giro del narcotraffico della ‘Ndrangheta calabrese, denominata "operazione Recovery".
Il giudice ha quindi pienamente accolto quanto dimostrato dai legali dello stesso finanziere, cioè che Dattis non potesse essere la talpa "non avendo mai prestato servizio a Cosenza" e dunque non in grado di "attingere a nessun tipo di informazioni sulle indagini allora in corso e che riguardavano la cosca Patitucci."
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud "il sottufficiale dello Scico di Roma era finito nelle maglie dell’inchiesta ‘Recovery’ della Dda di Catanzaro dopo aver fiutato per anni le tracce delle organizzazioni malavitose più temute del Paese. I pm antimafia lo ritenevano parte di quel ‘Sistema Cosenza’ per aver soffiato notizie riservate sull’inchiesta antimafia al genero di un suo amico che veniva inquadrato vicino agli ambienti della criminalità organizzata cittadina. Accuse che gli costarono una interdizione professionale di dodici mesi."
Accuse ora del tutto decadute.
Il processo ordinario dell'inchiesta è iniziato lo scorso 28 maggio nell’aula bunker di Castrovillari.