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La foto di Giovanni Falcone con alcune croci disegnate e il nome della magistrata che si occupa dei minorenni di Palermo 

La procuratrice per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna, sembra essere finita nuovamente nel mirino della mafia. Da tempo, Caramanna sta incontrando le mogli dei 180 boss arrestati nell’ultimo grande blitz antimafia, spiegando che per i loro figli esiste una via d’uscita dal destino criminale che ha segnato la vita dei padri. Si tratta di un’importante iniziativa che offre ai ragazzi la possibilità di scegliere un futuro diverso, migliore e lontano dai quartieri mafiosi. Ovviamente, è anche un percorso in salita dal punto di vista legale. In certi casi, infatti, la magistratura arriva a chiedere la decadenza della responsabilità genitoriale dei boss mafiosi, ritenendo che l’ambiente familiare rappresenti un pericolo per i minori. Proprio questo tipo di lavoro deve aver toccato un nervo scoperto. Nei giorni scorsi, all’interno di uno di questi fascicoli - ha fatto sapere “la Repubblica” - è stato trovato un messaggio inquietante: un ritaglio di giornale con la foto del giudice Giovanni Falcone, accompagnato dalla scritta “Caramanna” e da diverse crocette disegnate. Non solo una macabra simbologia, ma anche un messaggio di morte tragicamente chiaro. Non è la prima volta che Claudia Caramanna viene intimidita. Già l’anno scorso era stato trovato un altro foglio all’interno di un fascicolo, con un messaggio altrettanto esplicito: “Devi smetterla di occuparti dei figli degli altri”. All'epoca, il tribunale era particolarmente affollato anche a causa delle riprese di un film su Francesca Morvillo, la moglie di Falcone. Una delle ipotesi è che qualcuno possa aver approfittato della confusione per introdursi e lasciare quella minaccia. Ma non si esclude nemmeno che l’autore fosse qualcuno con accesso diretto agli uffici. Due anni fa, invece, un altro episodio: l’ufficio della procuratrice Caramanna era stato messo a soqquadro. Da quel momento, il numero di procedimenti civili avviati per la tutela dei minori è cresciuto moltissimo: da 33 casi nel 2021 a 123 oggi. Che questa nuova forma di antimafia abbia “innervosito” i boss, che ora temono maggiori difficoltà nel garantirsi un ricambio generazionale? Intanto, le minacce contro Caramanna sono sotto indagine da parte della Procura di Caltanissetta, che ha avviato accertamenti scientifici sul ritaglio di giornale, alla ricerca di impronte o altre tracce biologiche; mentre il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha rafforzato le misure di protezione attorno alla magistrata, già da tempo sotto scorta.  

Foto © Paolo Bassani 

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