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Le indagini hanno rivelato che le mafie cinesi hanno preso il controllo del tessile pratese, innescando violenze e attentati

La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle mafie farà tappa a Prato. La visita, fissata per venerdì 4 aprile, segna un momento cruciale per una città sempre più al centro dell’attenzione, anche mediatica, per la presenza della criminalità organizzata, in particolare della mafia di matrice cinese. Durante l’incontro, oltre ai parlamentari - ha fatto sapere “La Nazione” - sarà presente anche il capo della Procura della Repubblica di Prato, Luca Tescaroli, che già in passato aveva lanciato l’allarme, denunciando da un lato una pericolosa alleanza tra gruppi mafiosi italiani e stranieri attivi sul territorio pratese, dall’altro l’insufficienza di risorse a disposizione per affrontare un fenomeno sempre più radicato.
I fatti lo hanno ampiamente dimostrato. In Toscana, in particolare nell’area compresa tra Prato, Firenze e Osmannoro, è in corso una guerra sotterranea che coinvolge gruppi criminali cinesi in lotta per il controllo di un business molto specifico ma redditizio: quello della produzione e distribuzione delle grucce. Proprio il distretto tessile di Prato, tra i principali in Europa, ospita oltre 5.000 aziende, molte delle quali legate alla comunità cinese. Si tratta, dunque, di un mercato enorme, con un giro d’affari che supera i 100 milioni di euro l’anno. I primi segnali dell’inizio di una guerra per il controllo del territorio sono emersi circa dieci anni fa, quando si registrarono i primi casi di estorsione ai danni dei produttori di grucce, seguiti da intimidazioni, incendi dolosi, aggressioni e, in alcuni casi, veri e propri attentati. Come quello avvenuto nel 2022, quando un commando fece irruzione in un circolo frequentato da imprenditori cinesi e sparò alle gambe di quattro persone. Episodi simili si sono ripetuti anche negli anni successivi, fino al 2024, con nuove aggressioni e numerosi incendi dolosi in capannoni industriali.
Il procuratore Luca Tescaroli ha più volte denunciato la gravità della situazione, chiedendo rinforzi e l’istituzione di una sezione distaccata della Direzione Distrettuale Antimafia, sottolineando come “Prato e la sua provincia siano caratterizzate da una complessità e da una pericolosità criminale che non sono del tutto note né adeguatamente comprese”. Secondo le indagini condotte finora, il conflitto in corso - ribattezzato “la guerra delle grucce” - appare particolarmente pericoloso anche per i legami con le Triadi cinesi, che, tra le varie attività, gestiscono un vasto sistema di banche clandestine utilizzate per trasferire denaro contante in tutto il mondo, spesso in collaborazione con mafie italiane e internazionali.

Foto © Imagoeconomica

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