Il procuratore di Napoli ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “I veri problemi della giustizia sono altri”

Sciopererò anch’io, anche se sarò in ufficio a lavorare. Sciopererò perché sono contrario alla separazione delle carriere, che non serve ed è un falso problema. I problemi della giustizia sono altri”. A dirlo è il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, commentando lo sciopero indetto dall’Associazione Nazionale Magistrati per il prossimo 27 febbraio contro la riforma della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, voluta dal governo di Giorgia Meloni. Durante la trasmissione Radio Goal, Gratteri ha voluto sottolineare come si tratti di un tema artificioso. Nei fatti, il passaggio da pubblico ministero a giudice e viceversa è già estremamente limitato. Ogni anno, infatti, solo pochissimi magistrati - ha spiegato il magistrato - chiedono questo cambio di ruolo e, quando ciò avviene, devono trasferirsi in un’altra regione. Per il procuratore, appare quindi assurdo e quantomeno sproporzionato modificare la Costituzione per un fenomeno così marginale. Se a questo si aggiunge che “i problemi della giustizia sono altri”, diventa ancora più evidente la sensazione che l’esecutivo stia, ancora una volta, sbagliando direzione in materia di giustizia. Ad ogni modo, per Gratteri, una delle principali preoccupazioni riguarda un possibile passo successivo da parte della politica: la dipendenza del pubblico ministero dall’esecutivo. “Questa è la nostra paura - ha precisato -, che i pm non siano indipendenti come lo sono ora”, con il rischio che, se la riforma venisse attuata, si perda l’indipendenza della magistratura inquirente, minando uno dei principi fondamentali dello Stato di diritto. Una possibilità che, secondo il magistrato, sta già influenzando le scelte dei colleghi: nel recente bando per oltre quattrocento posti, si sta registrando un aumento considerevole delle richieste di passaggio da pubblico ministero a giudice proprio per il timore che, in futuro, il pm possa finire sotto il controllo del governo. La questione, dunque, è estremamente delicata. “È necessario che la gente si informi su questa riforma che il governo vuole fare e che sappia che la separazione delle carriere è una misura assolutamente inutile per migliorare il funzionamento della giustizia. Per garantire maggiori tutele agli indagati e agli imputati e per proteggere meglio le parti offese, servono ben altre riforme”. Infine, alla domanda su un’eventuale disponibilità a ricoprire il ruolo di ministro della Giustizia, Gratteri risponde con grande scetticismo. “In questo momento non servirebbe, perché nella mia testa ho il contrario di quello che è stato fatto dalla riforma Cartabia ad oggi. L’unica cosa utile è stata la riforma sulla cybersicurezza, approvata lo scorso luglio. Tutto il resto è stato dannoso: ha rallentato i processi, peggiorato la tutela degli indagati e degli imputati e compromesso la protezione delle parti offese”.

ARTICOLI CORRELATI

Gratteri: ''Separazione carriere indebolisce pm, modifica Costituzione per riforma illogica''

Corruzione, Italia in caduta libera nella classifica Transparency. Gratteri: ''Dati prevedibili''

Gratteri a Casa Sanremo: ''Riforme Nordio e Cartabia non servono a nulla''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos