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L’intervento del Procuratore di Napoli a Next Gen Legality per parlare di giustizia

"Sono contrario sia alla riforma Nordio che alla Cartabia, che non sono servite e non servono assolutamente a nulla: né a velocizzare i processi e soprattutto né tutelare le parti offese e deboli del processo". A Casa Sanremo, il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri è intervenuto sulla questione giustizia. “È importante che i magistrati, in modo democratico, protestino per ciò che ritengono dannoso per l'amministrazione della Giustizia e, come prodotto finale, nei confronti della collettività”, ha detto riferendosi allo sciopero indetto dall'Anm in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Parlando di riforma della Giustizia, il magistrato punta il dito anche sugli editori di giornali e televisioni: "Li ho visti poco agitati su queste riforme. Anche quando c'è stata la riforma Cartabia, ricordo allora il presidente dei giornalisti o il segretario del sindacato dei giornalisti che non è andato in Commissione Giustizia per comunicare il punto di vista dei giornalisti. Ricordo di aver letto sul giornale che uno non aveva avuto tempo di studiare, perché era stato chiamato all’ultimo, l'altro perché impegnato in qualcosa di più importante. La settimana dopo non ho visto i giornalisti scioperare, le barricate per riforme che hanno riguardato voi giornalisti. La verità è che pezzi dell'editoria non sono esperti del settore o gente che proviene dal giornalismo".
Il procuratore non si è risparmiato in questo primo giorno del Festival della Canzone Italiana, che accoglie Next Gen Legality, un evento in cui dare luogo a un confronto tra donne e uomini impegnati in prima linea nella giustizia e nel giornalismo d'inchiesta. "Da anni denunciamo la presenza di centinaia di telefonini nelle carceri - ha continuato il magistrato -. L'unica soluzione è l'acquisto di jammer (dispositivI che interferiscono con le frequenze di comunicazione dei cellulari, ndrda mettere quantomeno nelle carceri ad alta sicurezza". "Anche ieri - ha aggiunto - abbiamo arrestato ventisette persone a Napoli. Sette di queste avevano i telefonini in carcere e mandavano messaggi di morte, chiedevano la tangente o addirittura, tramite videochiamata, la moglie faceva scegliere il colore dei pantaloni al marito carcerato. Questa è la cosa più semplice, ma ci preoccupiamo invece quando dal carcere, attraverso il telefono, si inviano messaggi di morte".
Ospiti di Next Gen Legality anche Annamaria Frustaci, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro; Camillo Falvo, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia; Ciro Angelillis, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Bari; Claudio Martelli, ex Ministro della Giustizia, politico, scrittore, giornalista; Francesca Nanni, Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Milano; Marianna Aprile, giornalista; Nino Di Matteo, Sostituto Procuratore Direzione Nazionale Antimafia; Paolo Di Giannantonio, giornalista Rai ed ex anchorman del Tg1; Paolo Pagliaro, giornalista; Sigfrido Ranucci, giornalista, Vicedirettore Rai e conduttore della trasmissione "Report", Rai3.

Foto © Imagoeconomica

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