Il piano di risanamento ha permesso di saldare i debiti e salvare la società, destinando 1,4 mln di euro ai debiti fiscali
La ministra del Turismo e senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè, prima della fine del 2024, ha dovuto versare oltre 5 milioni di euro per evitare il fallimento di Visibilia Editore - gruppo editoriale e pubblicitario da lei fondato e amministrato fino al 2021 - e saldare i debiti fiscali pregressi. La profonda crisi che ha colpito Visibilia ha infatti richiesto l’intervento del Tribunale di Milano per scongiurare il fallimento. L’amministratore giudiziale ha predisposto un piano di risanamento che prevedeva la chiusura immediata dei debiti fiscali e la ricapitalizzazione dell’azienda, annullando i precedenti accordi di rateizzazione con l’Agenzia delle Entrate. Secondo una nota ufficiale di Visibilia del 13 dicembre, il salvataggio - come riportato dal Fatto Quotidiano - è stato possibile grazie a un aumento di capitale deliberato a luglio 2024 attraverso Athena Pubblicità, già nota come Visibilia Concessionaria. Questa società, controllata direttamente dalla ministra tramite Dani Immobiliare (di cui detiene il 95% delle quote), ha fornito risorse per un totale di 4,5 milioni di euro. Di questa somma, una parte è stata destinata a sanare i debiti con banche e fornitori, mentre 1,4 milioni di euro sono stati impiegati per il pagamento dei debiti fiscali, inizialmente pari a 1,64 milioni. Sempre secondo la nota ufficiale, Visibilia ha previsto la “chiusura anticipata delle rateizzazioni dei debiti tributari entro il 31 dicembre 2024”, anziché rispettare le scadenze previste dai singoli piani di pagamento. Athena Pubblicità ha versato a Visibilia Editore 500 mila euro entro novembre come finanziamento soci, successivamente trasferiti a Visibilia Editrice. Una parte significativa di questa somma è stata utilizzata per saldare i debiti della società. I debiti fiscali rateizzati con l’Agenzia delle Entrate erano pari a 1,64 milioni di euro, di cui l’82% (quasi 1,4 milioni) è stato versato in un’unica soluzione entro la fine dell’anno, detratte le cinque rate già pagate per 250 mila euro grazie alla “rottamazione quater”. Il comunicato stampa del 13 dicembre ha confermato che “sono stati corrisposti gli importi relativi a cartelle esattoriali scadute e non rateizzate; sono stati pressoché integralmente saldati i debiti previdenziali, fatta eccezione per un credito INPGI di importo contenuto, ancora in corso di quantificazione; restano da versare, in linea con il Piano, i debiti tributari rateizzati, la cui quantificazione è in corso di definizione da parte dell’Agenzia delle Entrate”. Dunque, per la senatrice di Fratelli d’Italia, il salvataggio di Visibilia potrebbe non essere stato solo una questione finanziaria: evitare il fallimento ha significato proteggersi da potenziali rischi legati a indagini su reati fallimentari. Inoltre, l’unico bene posto a garanzia dei suoi debiti, la casa di corso Vercelli a Milano, era già stato considerato insufficiente a garantire la copertura di tutte le obbligazioni con l’Agenzia delle Entrate e altri creditori. Una situazione che ha spinto il Tribunale di Milano a ritenere necessario saldare tutti i debiti e in tempi rapidi.
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