Il 30 gennaio un altro sopralluogo per chiarire le cause. Il procuratore di Prato: “Due operai in gravi condizioni”
Si avvia verso la sua conclusione la prima parte dell'inchiesta aperta per fare piena luce sulle cause della strage di Calenzano, avvenuta il 9 dicembre scorso. Luca Tescaroli, procuratore di Prato, ha annunciato che il 30 gennaio si terrà l'ultimo sopralluogo nell'impianto dove è avvenuta l'esplosione, al fine di consentire ai “consulenti tecnici di ultimare i loro elaborati e individuare le cause del disastro”. La data prevista per il deposito della perizia è fissata per il 14 febbraio prossimo, dopo la quale, in seguito ai risultati, potrebbero emergere i primi nomi iscritti nel registro degli indagati. Nel frattempo, il procuratore di Prato ha diffuso alcuni aggiornamenti sul bilancio della tragedia consumatasi all'interno del deposito Eni, dove cinque persone hanno perso la vita e altre 28 sono rimaste ferite. “Dieci persone risultano avere subito lesioni all'interno del deposito, poiché presenti in quanto dipendenti diretti di Eni o di imprese che stavano svolgendo attività per conto di Eni. Due dei feriti - ha precisato Tescaroli - continuano a essere in coma farmacologico, essendo intubati e in pericolo di vita. I sanitari stanno procedendo alle manovre finalizzate al loro risveglio, se possibile”. Le indagini si stanno concentrando principalmente sui lavori di manutenzione in corso al momento dell'esplosione. La procura ha comunicato che sono state disposte ulteriori perquisizioni, oltre a quelle già eseguite sia all'interno degli uffici Eni sia presso Sergen Srl, l'azienda incaricata di eseguire i lavori. Nei giorni scorsi, Tescaroli aveva già definito questa fase cruciale delle indagini, sottolineando, durante la sua audizione in commissione d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato, l'importanza di condividere i risultati per prevenire futuri disastri come quello di Calenzano. Uno degli obiettivi principali è stabilire se i controlli preliminari alla manutenzione siano stati eseguiti correttamente e se i risultati di tali controlli siano stati valutati adeguatamente, oppure se si siano verificati errori o negligenze. Già la scorsa settimana, gli investigatori hanno esaminato la documentazione presso gli uffici Eni, analizzando i risultati delle attività di manutenzione precedenti e i verbali delle ispezioni effettuate in passato. Inoltre, la procura di Prato risulta ancora impegnata nella ricerca del verbale relativo all'intervento che Sergen avrebbe effettuato il giorno del disastro all'interno del deposito Eni. Secondo quanto riportato da FirenzeToday, il documento non è ancora stato rintracciato e non si esclude che possa non essere mai stato redatto.
Fonte: La Repubblica
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