Le parole del procuratore capo: "La nostra situazione è complessa e merita maggiore attenzione"
Non c'è pace per la Procura di Napoli, già costretta a confrontarsi con sfide organizzative da un lato e una criminalità organizzata fortemente radicata sul territorio dall’altro. Ora, a mettere ulteriormente a dura prova l'efficienza giudiziaria della Procura del Centro Direzionale di Napoli, si aggiunge una grave carenza di organico. Questo problema si intreccia con un rapporto non propriamente idilliaco con il Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), che, per rafforzare l’organico della Procura partenopea, ha bandito tre nuovi posti, nonostante una carenza di ben 13 sostituti procuratori rispetto al necessario. Una situazione che complica ulteriormente la gestione di un contesto unico nel suo genere come quello napoletano. Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, non ha nascosto il suo malcontento per le decisioni prese da Palazzo Bachelet, sede del Csm. A causa del turnover e dei nuovi trasferimenti di magistrati, la Procura di Napoli si troverà infatti ad affrontare, con una significativa insufficienza di organico, le molteplici esigenze legate al confronto quotidiano con una criminalità organizzata complessa e ben radicata. Gratteri ha sottolineato che Napoli avrebbe meritato maggiore attenzione, soprattutto considerando i progressi significativi fatti dalla Procura nella riduzione dell’arretrato e l’impegno costante contro le organizzazioni camorristiche, la criminalità urbana e le nuove sfide dei reati informatici. Il Csm segue una politica che mira a garantire una copertura fino al 90% dell’organico nei vari uffici giudiziari, privilegiando quelli con il maggiore carico di lavoro. Tuttavia, questa strategia non sembra rispondere adeguatamente alle esigenze della realtà napoletana. Secondo quanto riportato da Repubblica, da Palazzo Bachelet assicurano che, con l’ingresso in ruolo dei nuovi magistrati vincitori di concorso, sarà possibile destinare nuovi pm a Napoli in tempi relativamente brevi. Un ulteriore elemento di complessità per la Procura napoletana riguarda i nuovi incarichi assegnati ai magistrati in partenza dal Centro Direzionale. Rosa Volpe, che ha guidato la Procura come facente funzioni prima dell’arrivo di Gratteri, ha assunto il nuovo incarico di procuratrice generale a Salerno. A questa partenza si aggiungono quelle di due pm di spicco, Ida Teresi e Antonella Fratello, entrambe provenienti dal pool anticamorra e ora destinate alla Direzione Nazionale Antimafia (Dna). Si tratta di cambiamenti significativi che hanno costretto Gratteri a riorganizzare la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Il procuratore aggiunto Sergio Amato è stato incaricato di coordinare le indagini cittadine, mentre i colleghi Sergio Ferrigno e Michele Del Prete continueranno a supervisionare, rispettivamente, le attività investigative nell’area metropolitana di Napoli e nella provincia di Caserta-
Foto © Imagoeconomica
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