L’indagine riguarda l’area ex Cattoi di Riva del Garda e ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari (domiciliari).
Oltre a Renè Benko (in foto), fondatore della Signa Austria (agli onori delle cronache l’anno scorso per un mega crac) e al commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, ci sono anche l'imprenditore roveretano Paolo Signoretti, l'ex sindaco di Dro e senatore Vittorio Fravezzi (eletto con Unione per il Trentino e il cui nome compariva anche negli atti dell'indagine Perfido in particolare in sezioni dove compariva anche il nome di Giulio Carini), la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi (esponente della Lega), gli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani, il giornalista Lorenzo Barzon, la dirigente del Comune di Bolzano nell'ufficio gestione del territorio Daniela Eisenstecken, l'attuale assessore provinciale al turismo Luis Walcher (ed ex vicesindaco di Bolzano), il sindaco di Laives Giovanni Seppi e l'ex assessore provinciale e segretario particolare Werner Frick, tutti esponenti della Svp.
L'indagine, nata nel 2019, è partita dopo un accesso abusivo al sistema informatico di una dipendente comunale di Bolzano. Secondo gli inquirenti, gli imprenditori coinvolti avrebbero concesso favori, regali e denaro anche a funzionari e amministratori pubblici in cambio di appalti.
Nel comunicato della procura della repubblica di Trento si parla di una complessa attività investigativa di polizia giudiziaria e tributaria, svolta da appartenenti all’Arma dei Carabinieri e dal Corpo della Guardia di Finanza coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento.
Le indagini hanno ipotizzato l’esistenza di una sorta di gruppo affaristico in grado di influenzare e/o controllare le principali iniziative della pubblica amministrazione, soprattutto nel settore della speculazione edilizia in Trentino Alto Adige/Sud Südtirol. Gli imprenditori coinvolti si sarebbero resi disponibili a finanziare le campagne elettorali di amministratori pubblici, ottenendo poi agevolazioni, procedure semplificate e concessioni per iniziative immobiliari. Le accuse contestate includono: associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, oltre a diversi reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio, nonché violazioni delle norme tributarie legate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Le attività degli investigatori hanno messo sotto la lente 77 persone fisiche, tra cui 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori.
La commissione parlamentare antimafia ha già chiesto l’accesso agli atti dell’inchiesta.
La ricandidatura di Cristina Santi
Aveva annunciato poco settimane fa la sua intenzione di ricandidarsi, Cristina Santi, sindaca di Riva del Garda. Figlia di Bruno Santi, ex sindaco di Riva del Garda della Democrazia cristiana. Era stata candidata nel 2020 con il centrodestra, superando al ballottaggio il primo cittadino uscente di centrosinistra Adalberto Mosaner, grazie alla convergenza del polo di centro guidato da Mauro Malfer.
Il ruolo di René Benko secondo i magistrati
Il ruolo del magnate austriaco René Benko è stato ben delineato dagli inquirenti: “Grazie al suo potere economico è uno dei promotori dell’associazione per delinquere, rappresentato in Italia e strettamente coordinato e collegato con Peter Heinz Hager, indicando a quest’ultimo come ottenere le autorizzazioni sulle speculazioni da realizzare, impartendo ordini sull’esecuzione dello stato dei lavori conseguenti alle autorizzazioni, aggiornato da Hager sull’evolvere dei rapporti con il mondo istituzionale”. È quanto contesta la Dda della procura di Trento all’imprenditore austriaco, destinatario di un mandato di arresto per rogatoria internazionale in quanto considerato a capo della presunta associazione per delinquere. René Benko, nel frattempo, nel primo pomeriggio si è presentato alla Polizeidirektion di Innsbruck, dove è stato sentito dagli inquirenti. Il magnante austriaco resta comunque a piede libero, come scritto dal quotidiano Der Standard.
“Nessun mandato d’arresto europeo sarà eseguito contro il signor Benko che continuerà come prima a cooperare pienamente con tutte le autorità nazionali e internazionali ed è fiducioso che qualsiasi accusa contro di lui sarà errata”, ha detto l’avvocato Norbert Wess, legale dell’imprenditore. Secondo il difensore l’imprenditore austriaco si è presentato alla direzione della polizia di Innsbruck a seguito dell’ordine di arresto spiccato dalla Dda di Trento. Il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager, tra i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari, ha “offerto piena collaborazione agli inquirenti ed esprime grande fiducia nel sistema giudiziario”. Lo ha comunicato il suo ufficio stampa. “Nell’ambito di un’ampia indagine della Procura della Repubblica di Trento relativa a diversi progetti immobiliari nel Nord Italia, sono in corso accertamenti anche in Alto Adige. Le indagini riguardano progetti relativi agli anni dal 2018 al 2022″, si legge nella nota. “In totale sono 77 le persone interessate dalle indagini, tra cui alcuni imprenditori altoatesini. In qualità di rappresentante legale di alcune aziende, anche Heinz Peter Hager è coinvolto in queste indagini; è stato posto agli arresti domiciliari dalle autorità inquirenti. Gli avvocati della difesa sono stati incaricati di presentare opposizione a questa misura”, ha informato l’ufficio stampa.