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Tajani esulta: “Idea di Berlusconi che riusciamo finalmente a realizzare”. Protesta il M5S: “Disegno di vecchia data di indebolire la magistratura”

La Commissione Affari Costituzionali della Camera ha concluso l'esame degli emendamenti presentati al disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati e dato il mandato al relatore a riferire in aula. Il provvedimento, che contiene anche le norme per l'istituzione della Corte disciplinare per le toghe e per il doppio Csm, è atteso nell'Aula di Montecitorio il 9 dicembre per la discussione generale. Le votazioni dovrebbero cominciare da gennaio. "La separazione delle carriere è una battaglia storica di FI sin dalla sua fondazione, un'idea del presidente Berlusconi che riusciamo finalmente a realizzare. È una riforma costituzionale che abbiamo scritto non contro qualcuno, ma per avere un sistema giudiziario più giusto ed efficiente”, ha esultato il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani. Dure critiche da parte del Movimento 5 Stelle. “Era tutto già scritto ed è un piano devastante ben congegnato. La separazione delle carriere dei magistrati, il testo approvato oggi in commissione Affari Costituzionali alla Camera, risponde al disegno di vecchia data del centrodestra di indebolire la magistratura e togliere autonomia e indipendenza ai pubblici ministeri. Nordio non faceva mistero di questo obiettivo già prima di diventare ministro”,  affermano i rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Stefania Ascari, Anna Bilotti, Federico Cafiero De Raho, Valentina D'Orso, Carla Giuliano, Ada Lopreiato e Roberto Scarpinato. “Ieri (lunedì, ndr) lo ha ribadito al Foglio, noi lo abbiamo fatto notare e nessuno ci ha smentiti. Il suo ideale è il sistema inglese nel quale la polizia non è diretta dai pubblici ministeri. Il governo Meloni getta così la maschera e srotola il suo piano completo per mettere la giustizia sotto il tallone della politica. Governo e maggioranza porteranno i Pm lontano dalla cultura della giurisdizione e toglieranno loro il coordinamento delle indagini e la direzione della Polizia giudiziaria, che quindi risponderà alle direttive dei ministeri di riferimento: Interno, Difesa e Economia e Finanze. Come già successo più volte in Italia, verranno trasferiti o retrocessi da un giorno all'altro i dirigenti di polizia sgraditi agli occhi del potere di turno. Il piano del governo è questo, non lo nega nemmeno più e il progetto cammina sulle gambe della contro-riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati".

Foto © Imagoeconomica

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