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Il 18 dicembre le arringhe dei legali dello storico direttore dell’emittente televisiva di Partinico

Il procuratore generale Giuseppe Fici ha chiesto alla corte d’Appello di Palermo nove anni e mezzo e 4 mila euro di multa per estorsione e diffamazione nel processo a carico di Pino Maniaci. Il volto storico dell'emittente televisiva Telejato di Partinico si trova imputato nel processo d'appello nato dall'operazione di polizia Kelevra del 2016. Maniaci in primo grado è stato assolto dalle accuse di estorsione e condannato per la diffamazione a un anno e 5 mesi nei confronti del giornalista Michele Giuliano, dell'artista Gaetano Porcasi e dell'operatore tv Nunzio Quatrosi. I magistrati di Palermo lo accusano di aver utilizzato il suo potere mediatico per fare pressioni su alcuni amministratori di Partinico e Borgetto per costringerli a pagare in cambio di interviste riparatorie alle gravi accuse da lui stesso lanciate nei loro confronti in tv. A detta della corte d’Assise, lo storico editore e direttore dell’emittente, per il quale il sostituto procuratore Amelia Luise aveva chiesto in primo grado una condanna a undici anni e mezzo di carcere, nella ricostruzione dell’accusa ci sono “vuoti probatori” e “incongruenze”. Mai le sue “pressioni mediatiche” avrebbero raggiunto il livello della minaccia”. Le diffamazioni, invece, ci furono tutte e con la recidiva, lesive della dignità delle persone offese e per questo è invece arrivata la condanna a un anno e 5 mesi di reclusione e al risarcimento delle parti civili costituite.Le parti civili costituite a processo sono assistite dall'avvocato Salvatore Bonnì. La prossima udienza davanti alla corte presieduta da Luciana Caselli è fissata per il 18 dicembre e sarà la volta dei legali del giornalista, Bartolomeo Parrino e Antonio Ingroia. I legali in primo grado hanno dimostrato che in realtà i soldi dati all'ex sindaco di Borgetto non erano frutto di un'estorsione, ma del pagamento di una pubblicità messa in onda per conto della moglie dell'ex sindaco per la sua attività commerciale.

Foto © Paolo Bassani

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