"Nell'agosto 2012 Antonello Montante mi contestò di avere assunto delle iniziative molto rigorose nell'area industriale di Agrigento, avvisandomi che, per tale motivo, il governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo mi avrebbe fatto fuori dalle aree industriali. E, in effetti, ciò che Montante mi aveva anticipato dopo qualche giorno si verificò". A raccontarlo nel corso della sua testimonianza al processo sul cosiddetto "Sistema Montante", che si celebra a Caltanissetta, l'ex presidente dell'Irsap Alfonso Cicero, teste chiave delle indagini. Cicero ha parlato di iniziative rigorose nel combattere la "mala burocrazia" e le illegalità nelle aree industriali che non sarebbero state viste di buon occhio dall'ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante. L'esame di Cicero va avanti da diverse udienze e dopo la Procura e le parti civili oggi ha continuato a sentirlo la difesa del principale imputato del processo in cui figurano esponenti della politica, delle forze dell'ordine e delle istituzioni. "Montante inoltre - ha continuato Cicero - per mezzo della sua 'longa manus' Linda Vancheri (ex assessore regionale delle attività produttive), voleva defenestrarmi dalle aree industriali sia nel 2012 che nel 2013. Utilizzò la mia azione concreta contro il malaffare nelle Asi per controbattere alle estese e scomode campagne mediatiche che avevano messo in dubbio la genuinità delle sue finte 'battaglie' contro la mafia. Montante, non diede mai concreto sostegno alle mie iniziative di contrasto alle illegalità, diversamente da Marco Venturi (ex assessore alle attività produttive) il quale, invece, prese sempre posizioni pubbliche e nette a favore della mia azione di trasparenza".
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Processo Montante, Cicero: ''Mie azioni di vera legalità contrastate''
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