Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il decreto carceri è legge. Dopo il via libera al Senato della scorsa settimana il testo, blindato dalla fiducia, ha avuto anche l'ok della Camera con 153 voti favorevoli e 89 contrari. Ecco i punti salienti del testo approvato oggi: certezza della pena, riaffermazione del ruolo di rieducazione del carcere e investimento su assunzioni di nuovo personale di polizia penitenziaria. Sono i punti salienti del provvedimento varato dal Consiglio dei ministri il 3 luglio scorso. 

Prevede l'ingresso di mille nuove unità nel corpo della Polizia Penitenziaria, ma anche procedure più snelle per concedere di uscire dal carcere in anticipo a chi ne ha diritto, più telefonate per i detenuti (da 4 a 6 al mese) e l'istituzione di un albo di comunità che potranno accogliere alcune tipologie di reclusi come quelli con residuo di pena basso, i tossicodipendenti e quelli condannati per determinati reati - i quali potranno scontare così la parte finale della loro condanna. 

Per detenuti per mafia e terrorismo il provvedimento prevede modifiche alla disciplina del regime detentivo differenziato del cosiddetto 41 bis con esclusione all'accesso dei programmi di giustizia riparativa. 

Quella che viene offerta - come ribadito dai rappresentanti della maggioranza già in Commissione giustizia - è una prima risposta dell'esecutivo alla situazione di emergenza degli istituti penitenziari, sovraffollati ed in cui nel 2024 ha fatto registrare dati drammatici rispetto ai suicidi, che hanno ormai superato il numero di 60. 

Il ministro Carlo Nordio, in occasione della presentazione del Dl, aveva precisato che l'intento non è quello "di aprire le porte per alleggerire la popolazione carceraria, che pure costituisce un problema" ed ha aggiunto come la misura adottata sia un "intervento vasto e strutturale che affronta in modo organico un altro settore del sistema dell'esecuzione penale" e "che potremmo chiamare umanizzazione carceraria". 

Il provvedimento approvato alla Camera in via definitiva prevede misure per la semplificazione e velocizzazione delle procedure per concedere la libertà anticipata ai detenuti che ne abbiano il diritto. In occasione "di ogni istanza di accesso alle misure alternative alla detenzione o ad altri benefici analoghi, rispetto ai quali nel computo della misura della pena espiata è rilevante la liberazione anticipata". 

Con il magistrato di sorveglianza che "accerta la sussistenza dei presupposti per la concessione della liberazione anticipata in relazione ad ogni semestre precedente". Previste anche una serie di norme sull'assunzione di personale, si parla di mille persone per il Corpo di Polizia penitenziaria tra il 2025 e il 2026. Uno degli articoli riguarda anche la modifica di alcune disposizioni in materia di formazione degli agenti di polizia penitenziaria, oltre a modifiche sulla disciplina relativa agli incarichi di livello dirigenziale nel ministero della Giustizia. 

Il Governo - ha spiegato in occasione della presentazione del Dl - "rafforzare la sicurezza, l'operatività e l'efficienza degli istituti penitenziari mediante l'assunzione di mille unità di personale del Corpo della polizia penitenziaria e lo scorrimento delle graduatorie per l'assunzione di vice-ispettori e vice-commissari della polizia penitenziaria; garantire il miglior funzionamento degli istituti di pena, mediante l'incremento del personale che opera in ambito penitenziario e minorile; assicurare un più efficace reinserimento dei detenuti nella società, anche attraverso l'istituzione di un elenco delle strutture residenziali idonee all'accoglienza e al reinserimento sociale di coloro che hanno i requisiti per accedere alle misure penali di comunità, ma che non sono in possesso di un domicilio idoneo e sono in condizioni socio-economiche non sufficienti per provvedere al proprio sostentamento". 

Inoltre si introduce "una nuova fattispecie di reato al fine di chiarire definitivamente la punibilità delle condotte di peculato per distrazione del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio; eliminare le incertezze interpretative in relazione alle procedure esecutive nei confronti degli Stati esteri; razionalizzare benefici e regole di trattamento applicabili ai detenuti, in particolare in materia di colloqui telefonici e liberazione anticipata; assicurare l'effettività delle funzioni di impulso e coordinamento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo anche in relazione ai poteri di avocazione del procuratore generale presso la corte d'appello; differire il termine per l'entrata in vigore del tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, al fine di permettere l'adozione degli interventi necessari per l'effettiva operatività del medesimo”.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Svuota carceri, Ardita: ''Indulti nascosti. Attenzione agli sconti di pena''

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos