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Il legale di Maria Fascetta Sivillo, Carlo Taormina, ha presentato una denuncia alla Procura di Roma per falso ideologico di sei pagine contro l'intera sezione disciplinare del Csm che ha trattato il caso della sua assistita. Perché, così recita la sintesi dell'esposto sintetizzato da 'La Stampa', la consigliera laica del Csm Rosanna Natoli nella registrazione al centro dello scandalo delle scorse settimane, avrebbe parlato in nome e per conto dei componenti della sezione disciplinare di cui fa parte.
Quindi c'è altro dietro all'ennesimo bubbone esploso in seno all'organo di autogoverno della magistratura?
Vedremo.
Rosanna Natoli, nonostante le sue dimissioni della commissione disciplinare di cui fa parte, non ha intenzione di lasciare il Csm, almeno per ora.
In base a ciò che si apprende da 'La Stampa' Natoli si sarebbe confrontata con la sua forza politica di riferimento, Fratelli d'Italia, la stessa che l'ha sostenuta, con l'input del presidente del Senato Ignazio La Russa, all'elezione all'organo di autogoverno della magistratura.
Era stato lui, infatti, a fare il suo nome.
Posizione appartenente granitica fino allo scandalo della settimana scorsa: l'incontro nel suo studio da avvocato a Paternò nel novembre del 2023 con Maria Fascetta Sivillo, giudice civile di Catania sotto inchiesta disciplinare e condannata a tre anni e sei mesi dal tribunale di Catania per aver preteso la cancellazione di una cartella esattoriale da parte dell'agenzia delle riscossioni siciliana.
Un colloquio singolare dal momento che Natoli è tra chi l'avrebbe dovuta giudicare.
Il Csm ha inviato gli atti dell'accaduto, compresa la registrazione del colloquio, alla procura di Roma ma il reato sarebbe stato commesso a Paternò. Quindi, per questione di competenza territoriale, l'intera faccenda è destinata ad essere trasferita a Catania.


Le parole ignorate del Capo dello Stato

Sullo sfondo rimane lo sconcerto per il totale silenzio di Fratelli d'Italia su quanto detto dal Presidente Sergio Mattarella: in colloquio con il vice del Csm Fabio Pinelli si è detto molto "irritato" dalla vicenda, prospettando le dimissioni (volontarie o meno) di Natoli come unica soluzione possibile. Ma tale “invito” non è detto che produca effetti, dato che ad influire sulla scelta di Natoli potrebbe essere anche la parola del suo “mentore”, ovvero Ignazio La Russa che durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio, ha glissato le parole del Capo dello Stato.
“Non do consigli, così come lei non ne chiede a me, io non ne chiedo a lei” ha detto.
Una fase oleosa, adatta per scivolare via da una situazione scomoda: quella di essere lo "sponsor" della sua elezione.

Foto © Imagoeconomica

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