È stato rinviato al 3 ottobre il processo che sarebbe dovuto iniziare oggi presso la Corte d'Appello a Caltanissetta nei confronti dell'ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, e di altri cinque imputati. La ragione, come riporta l'Agi, è legata all'astensione dalle udienze degli avvocati.
Era stata la Cassazione a rinviare gli atti a Caltanissetta perché, secondo i giudici della Suprema Corte, alcuni reati contestati nei capi d'imputazione sarebbero già prescritti e pertanto le pene vanno rideterminate. Nel processo sono imputati anche il marito dell'ex magistrato, Lorenzo Caramma, l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, ex amministratore giudiziario per i beni confiscati, il professor Carmelo Provenzano, il commercialista Roberto Santangelo, e il tenente colonnello Rosolino Nasca.
La Corte d'Appello aveva predisposto un video collegamento con il carcere di Rebibbia, dove Silvana Saguto si trova reclusa, ma l'ex magistrato ha fatto sapere di voler rinunciare a prendere parte all'udienza. A sostenere l'accusa in aula sono il procuratore generale Fabio D'Anna e il PG Antonino Patti. A presiedere la Corte è il giudice Roberta Serio.
Saguto, condannata in secondo grado a 8 anni e 10 mesi, è finita sotto processo per aver gestito, insieme ad altri, in maniera clientelare - secondo le accuse della procura nissena - i beni confiscati alla mafia e aver messo in piedi un vero e proprio "sistema". Al suo fianco anche alcuni suoi "fedelissimi", tra commercialisti, professori universitari, amministratori giudiziari, uomini in divisa e alcuni familiari. In cambio, avrebbe ricevuto favori, assunzioni, regali e soldi in contanti.
Fonte: Agi
Foto © Imagoeconomica
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