Chiesti 3 anni di carcere per Piero Amara, imputato per aver calunniato l'ex consigliere del Csm, Marco Mancinetti.
La richiesta è stata avanzata dal procuratore aggiunto di Pavia applicato nel processo milanese, Stefano Civardi che con la collega Roberta Amadeo sostiene l'accusa. I due pubblici ministeri hanno proposto al Tribunale inoltre 2 anni e mezzo di reclusione per l'ex collaboratore dell'avvocato siciliano, Giuseppe Calafiore, e per l'imprenditore Fabrizio Centofanti.
Il procedimento milanese ha avuto origine dagli atti trasmessi da Perugia dove Mancinetti, iscritto per istigazione alla corruzione, è stato archiviato (così come al Csm per i profili disciplinari): quell'accusa era stata "costruita" nell'ambito di uno dei verbali resi da Amara sulla fantomatica Loggia Ungheria. Il 15 dicembre 2019 aveva detto ai pm di Milano che Mancinetti gli fu segnalato da Cosimo Ferri (parlamentare e giudice) e che entrambi avrebbero fatto parte della presunta associazione segreta assieme a esponenti delle forze dell'ordine, della magistratura, della politica e dell'imprenditoria. Amara aveva poi affermato che Mancinetti avrebbe avuto un "problema con il figlio che doveva fare esami di medicina" e che gli avrebbe chiesto un aiuto. A quel punto si sarebbe rivolto a Centofanti il quale avrebbe organizzato un incontro tra Mancinetti e il rettore di Tor Vergata, scomparso nel 2022, Aldo Brancati. Incontro, che risaliva al 2017 e nel quale il magistrato avrebbe offerto soldi al professore ma che lui rifiutò. Poco dopo le dichiarazioni di Amara, Calafiore depositò a Milano una registrazione, avvenuta il 23 maggio 2019, fra Centofanti e Brancati, il quale avrebbe detto di aver dedotto che Mancinetti in cambio dell'aiuto a suo figlio era disponibile anche a pagare. Una versione smentita dagli interessati.
La ricostruzione dei pm
Il pm Amodeo, nella sua ricostruzione, ha parlato di "evidenti incongruenze" nei racconti di Amara, di Centofanti e di Calafiore. "Attorno a questo incontro - ha sottolineato - è stato abilmente costruito il castello accusatorio nei confronti di Mancinetti". Inoltre la registrazione depositata fa parte "di un modus operandi già da loro utilizzato in una vicenda analoga". Tutto ciò, ha concluso Civardi, dimostra come "l'orchestrazione della calunnia da parte dei due tecnici del diritto penale" e da "un esperto di relazioni sociali" come Centofanti "è professionale" e che "si parte da un fatto vero per approdare ad una ben più pruriginosa rappresentazione". Amara "si inventa un fatto falso, che comporta discredito e integra un reato, traendo spunto da un fatto vero" ossia la richiesta di Mancinetti di una mano da parte del collega Luca Palamara "in un momento difficile per suo figlio". E questo per "fare iniziare un procedimento e far girare a vuoto la macchina della giustizia" con lo scopo di screditarla. Marco Casellato, legale di Mancinetti, ha chiuso la sua discussione evidenziando il "grande danno, l'impatto e la devastazione che questa storia ha portato nella vita professionale e privata" del suo assistito. Per questo ha chiesto un risarcimento, da versare il solido, di 240 mila euro e una provvisionale di 120 mila euro. Ora la parola è passata alle difese, mentre la sentenza è prevista tra circa un mese.
Fonte: Ansa
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