La Dda di Catanzaro ha presentato ricorso contro la decisione del Tribunale di Vibo Valentia di rigettare le richieste di arresto per 31 imputati condannati il 20 novembre scorso a conclusione del processo "Rinascita Scott" contro le cosche di ‘Ndrangheta del vibonese. Tra gli imputati per i quali è stato chiesto l'arresto c'è l'ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, condannato a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. La Dda ha motivato la richiesta per l'ex parlamentare con il pericolo di fuga e la possibile reiterazione dei reati. In particolare, la Procura antimafia ha sottolineato "il comportamento tenuto dall'imputato, che nel periodo in cui è stato sottoposto agli arresti domiciliari ha violato più volte le prescrizioni impostegli". Nel ricorso presentato al Tribunale del riesame, sottoscritto dal procuratore facente funzioni Vincenzo Capomolla e dai sostituti Antonio De Bernardo e Annamaria Frustaci, si sottolineano anche "i canali istituzionali e il circuito relazionale non lecito di cui Pittelli ha fruito e può ancora fruire".
Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha depositato le motivazioni della sentenza il 21 maggio: la condotta di Pittelli venne definita “tutt’altro che occasionale” dai giudici, secondo i quali emerge “con chiarezza” dall’esame organico di tutti gli elementi probatori come il penalista "costituisca un punto di riferimento stabile sul quale la consorteria fa affidamento per la risoluzione delle più svariate problematiche e per il soddisfacimento delle diverse esigenze che via via sorgono nella vita del sodalizio".
Dalla maxinchiesta i giudici mettono in evidenza la "assoluta e sistematica messa a disposizione di Giancarlo Pittelli in favore" del clan predominante nel Vibonese, i Mancuso. E rilevante è per i giudici anche la circostanza che Pittelli riceva l’incarico di curare le questioni di interesse del clan "direttamente" dal suo più “autorevole” rappresentante, cioè il superboss Luigi Mancuso, offrendo così "un contributo causale determinante all’associazione nel suo complesso" anche in un momento di particolare "fibrillazione" come quello in cui “si diffonde la inaspettata notizia della collaborazione con la giustizia di Andrea Mantella".
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