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Intanto l’ex ras delle cooperative annuncia ricorso in Cassazione

Dieci anni di reclusione per l'ex militante dei Nar Massimo Carminati e 12 anni e 10 mesi all'ex capo delle cooperative Salvatore Buzzi. E' l'esito del processo d'appello bis al 'Mondo di Mezzo', disposto dalla Cassazione solo per la rideterminazione delle pene per venti imputati, a seguito della sentenza del 22 ottobre del 2019 che faceva definitivamente cadere il reato di mafia.
Alla lettura del dispositivo della prima sezione penale della corte d'appello era presente anche la sindaca Virginia Raggi. Tra le pene ricalcolate ci sono quelle che riguardano, tra gli altri, Luca Gramazio (5 anni e 6 mesi), Fabrizio Franco Testa (5 anni e 6 mesi), Franco Panzironi (3 anni e 6 mesi), Riccardo Brugia (6 anni), Matteo Calvio (5 anni e 7 mesi), Paolo Di Ninno (3 anni, 8 mesi e 10 giorni), Alessandra Garrone (2 anni, 9 mesi e 10 giorni), Claudio Caldarelli (4 anni e 5 mesi) ed Emanuela Bugitti (2 anni, 8 mesi e 15 giorni).
Gli altri imputati, su cui si è pronunciata la corte, sono Carlo Pucci (4 anni), Carlo Maria Guarany (2 anni e 6 mesi), Claudio Bolla (3 anni e un mese), Roberto Lacopo (4 anni e 7 mesi), Michele Nacamulli (1 anno), e Agostino Gaglianone (3 anni).
Assoluzione, infine, per Angelo Scozzafava, che nella vicenda dell'appalto Cup fungeva da componente della commissione aggiudicatrice della gara, e Antonio Esposito, amministratore di una cooperativa. Nel frattempo Salvatore Buzzi ha già annunciato di voler far ricorso n Cassazione per vizio di motivazione. "Le sentenze si rispettano sempre. I fatti riconosciuti sono comunque molto gravi'", è stato il commento di Luca Tescaroli, uno dei pm che assieme ai colleghi Paolo Ielo e Giuseppe Cascini ha condotto l'indagine romana "Mondo di mezzo".

In foto: la Corte d'Appello di Roma, presieduta dal giudice Tommaso Picazio, durante la lettura della sentenza © Imagoeconomica

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