Il pm intervistato da "Il Corriere della Sera"
di AMDuemila
"Il bicchiere è mezzo pieno. Non è stata accolta la nostra impostazione, è vero, ma resta la gravità dei fatti accertati. E con indagini serrate li abbiamo portati a sentenza definitiva in tempi rapidi, considerando anche la mole di fatti da esaminare, il numero di imputati, la complessità delle vicende". Ad affermarlo intervistato da "Il Corriere della Sera", è Luca Tescaroli, uno dei pm che assieme ai colleghi Paolo Ielo e Giuseppe Cascini ha condotto l'indagine romana "Mondo di mezzo" e ora procuratore aggiunto di Firenze, in merito alla sentenza della Corte di Cassazione. "In nessun grado di giudizio, neanche oggi in Cassazione, sono emersi dubbi sulle condotte illecite che abbiamo contestato. Un grappolo significativo di delitti sono stati commessi e riconosciuti come tali. La gravità della condotta di amministratori pubblici e criminali comuni non viene sminuita da una qualificazione giuridica diversa", ha dichiarato Tescaroli. Ovviamente il magistrato ha detto di aspettare le motivazioni della sentenza "per ogni altra valutazione sul ragionamento fatto dai giudici a riforma della sentenza di appello che aveva accolto la nostra impostazione sulla associazione mafiosa, pur diversa da quelle tradizionali”. Secondo il pm, al di là di tutto, “resterà la bonifica condotta nelle istituzioni dove, lo dice anche la Cassazione, c’era un grado diffuso di illegalità per quantità e qualità delle responsabilità".
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