"Continuare a parlare di mafie è importante perché sono presenti e sono tornate molto forti nel nostro Paese. Oggi i mafiosi sparano di meno ma ci sono", commettono reati "nel settore tributario, usano le nuove tecnologie, si sono globalizzate, investono molto all'estero perché in Italia abbiamo una rete per la confisca dei beni". A dare l'allarme è il presidente di Libera don Luigi Ciotti, nel corso della sua visita in Comune a Bologna in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafie, organizzata da Libera Bologna. Per il fondatore di Libera "mafia e corruzione vanno a braccetto, entrambe mangiano il sistema dall'interno". Per questo "bisogna essere un po' preoccupati dei provvedimenti che la politica attuale ha messo in atto e che vanno a demolire alcuni pilastri importanti del contrasto alla mafia". "Le mafie da tanti anni sono presenti in Emilia-Romagna e al Nord Italia, solo che questo non era nella percezione della gente e delle istituzioni - aggiunge don Ciotti - Non dimentichiamoci però che l'ultima mafia è sempre la penultima, perché nel Dna dei mafiosi c'è l'imperativo di rigenerarsi. Qui ci sono stati dei processi importanti e delle condanne ma bisogna continuare a lottare. Non basta tagliare la malaerba in superficie, dobbiamo estirpare il male alla radice", anche grazie all'intervento dei cittadini e delle associazioni che "devono darsi una mossa", conclude.
Foto © Paolo Bassani
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